All'origine del gesto pare ci fossero dei pagamenti insoluto con il condominio: un debito da 3mila euro che l'uomo, un 59enne, non riusciva a confessare all'anziana donna
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In una mattina come tante altre, ha preso uno dei coltelli della cucina e l'ha colpita violentemente per tre volte alla schiena, all'improvviso, probabilmente per non doverla guardare in faccia, mentre lei stava preparando il caffè, come faceva tutti i giorni. Ha aspettato che morisse e l'ha chiusa in un sacco che ha accuratamente nascosto in un armadio. Poi ha aspettato almeno una settimana e ha chiamato i carabinieri per confessare l'omicidio. Così un uomo di 59 anni ha ucciso sua madre, una donna che aveva 88 anni, alla periferia di Roma, nel quartiere di Primavalle.
La telefonata al 112 è arrivata poco prima delle 2 della scorsa notte. Seguendo le indicazioni dell'uomo al telefono, i carabinieri sono arrivati in via Pietro Gasparri. Quando i militari sono entrati nell'appartamento, il 59enne li ha portati nella stanza da letto dell'anziana madre e ha indicato l'armadio. All'interno c'era il corpo della donna che era stato quasi chiuso ermeticamente all'interno di un grande sacco della spazzatura, probabilmente per impedire il diffondersi di cattivi odori che tuttavia, con il passare dei giorni, ormai avevano invaso la casa.
Il medico legale, dopo un primo esame esteriore del cadavere, ha stabilito che l'anziana donna era morta da almeno una settimana. Al momento sembra che nemmeno i vicini di casa si fossero accorti di nulla, per questo nessuno avrebbe chiamato i soccorsi. All'origine del gesto pare che ci fossero alcuni pagamenti insoluti col condominio, una somma che ammonterebbe a circa 3.000 euro. L'omicida aveva paura che la madre scoprisse il debito, ormai impossibile da nascondere. Un segreto che non riusciva a confessarle. L'uomo infatti non lavorava e viveva da sempre con la madre e della sua pensione. Dai primi racconti, sembra che il 59enne non avesse mai dato segni di debolezza e che non avesse difficoltà psichiche.
L'uomo è ora in stato di fermo ed è stato portato nel carcere di Regina Coeli. La periferia romana di Primavalle è la stessa periferia in cui è stata uccisa lo scorso giugno la 17enne Michele Causo. Un omicidio cruento: la ragazza, assassinata da un suo coetaneo, fu accoltellata e anche lei chiusa in un sacco della spazzatura. Poi fu trasportata in un carrello della spesa per essere abbandonata accanto a un cassonetto nel tentativo dell'assassino di farla franca.