Il presidente degli Usa: «Le case automobilistiche straniere aumenteranno i prezzi? Bene, così la gente comprerà auto americane»
Tutti gli articoli di Italia Mondo
PHOTO
Donald Trump conferma che non ci saranno ritardi sull'imposizione di dazi il 2 aprile, data definita dal presidente americano il giorno della liberazione. In un'intervista a Nbc, il tycoon ha sottolineato di essere pronto a trattare solo se i paesi "sono disposti a darci qualcosa di grande, altrimenti non c'è spazio per negoziare".
"Non mi interessa" se le case automobilistiche straniere alzano i prezzi a causa dei dazi: "Spero che li aumentino perché se lo fanno la gente compra auto americane, ne abbiamo in abbondanza" ha detto Trump, smentendo le indiscrezioni secondo le quali avrebbe chiesto agli amministratori delegati delle case automobilistiche di non alzare i prezzi.
Il presidente Usa ha quindi ribadito l'intenzione di acquisire la Groenlandia: "La otterremo al 100%", ha affermato, spiegando che ci sono "possibilità" che gli Stati Uniti la prendano "senza la forza militare" ma "nulla è escluso".
Ha quindi confermato la fiducia nel suo consigliere alla Sicurezza nazionale Mike Waltz, finito nella bufera per il chatgate.
"Non licenzio nessuno a causa delle fake news e di una caccia alle streghe", ha detto, sostenendo di "non avere idea" di cosa sia Signal.
"Non so cosa sia e non mi interessa. Tutto quello che posso dire è che è solo una caccia alle streghe": il chatgate è "l'unica cosa di cui i media vogliono parlare perché non hanno altro", ha affermato Trump.
La frontiera asiatica sui dazi
Giappone, Corea del Sud e Cina hanno dichiarato che rafforzeranno la loro cooperazione "per creare un ambiente prevedibile per il commercio e gli investimenti", secondo un comunicato congiunto pubblicato dopo una riunione dicasteriale speciale. I ministri di tre paesi asiatici responsabili dell'Industria e del Commercio si sono incontrati a Seul in risposta all'offensiva doganale di Trump.
Hanno inoltre chiesto di "accelerare" i negoziati in corso dal 2013 per concludere "un accordo trilaterale di libero scambio globale". L'incontro tra gli esponenti di Pechino, Seul e Tokyo è il primo a tale livello in cinque anni.
Trump ha gettato il commercio globale nel caos con una serie di tariffe punitive su una vasta gamma di importazioni, tra cui automobili, camion e ricambi auto. Corea del Sud e Giappone sono importanti esportatori di automobili, mentre anche la Cina è stata duramente colpita dai nuovi dazi statunitensi. All'incontro hanno partecipato il ministro dell'Industria sudcoreano Ahn Duk-geun, il suo omologo giapponese Yoji Muto e quello cinese Wang Wentao. Ahn ha affermato che i tre paesi devono rispondere "congiuntamente" alle sfide globali condivise. "L'attuale ambiente economico e commerciale è caratterizzato da una crescente frammentazione dell'economia globale", ha detto.
Dazi, nulla di fatto tra India e Usa dopo 4 giorni di colloqui
Delusi gli operatori economici indiani dopo la mancanza di un chiaro accordo sulle tariffe, al termine dei quattro giorni di incontri sul commercio tra una delegazione di Washington in visita a Delhi e rappresentanti del governo indiano. Un annuncio diffuso dal Ministero del Commercio e dell'Industria indiano informa che i colloqui si sono conclusi "con una sostanziale convergenza" sui passi da intraprendere per l'accordo bilaterale di libero commercio multisettoriale di cui India e Usa intendono firmare, entro l'autunno, la prima tranche.
"Nelle prossime settimane avvieremo incontri virtuali per arrivare rapidamente a un round di negoziazioni in presenza". Nessuna chiarezza e nemmeno una citazione sulle tariffe e sui dazi annunciati dall'amministrazione Trump, che dovrebbero colpire i prodotti indiani dal 2 aprile.