«Mi pare che siano le condizioni per cui ognuno vada per conto suo. È Forza Italia che esce da se stessa». Lo ha detto Giovanni Toti, governatore della Liguria e coordinatore di Forza Italia, al termine del tavolo delle regole FI, rispondendo a chi gli chiedeva se uscirà dal partito, dopo la decisione di Silvio Berlusconi di varare un coordinamento di presidenza senza di lui.

«FI come una macchina d’epoca»

«Avevamo chiesto un profondo cambiamento per far piacere non a qualcuno di noi ma ai nostri elettori che se ne stanno andando in numero copioso, elezione dopo elezione, giorno dopo giorno, visto che siamo al 6% nei sondaggi», ha dichiarato Toti a margine della conferenza delle Regioni nella sede del Cinsedo a Roma.

 

«Non vedo aperture a primarie aperte, mentre la proposta sarebbe quella di una federazione con alcuni cespugli di centro: qualcosa che abbiamo già fatto alle ultime elezioni politiche ed europee e che gli elettori hanno bocciato», sottolinea Toti.

 

Per il governatore della Liguria, tuttora coordinatore di Forza Italia, «tutto ciò sa un po' di una macchina d'epoca per la quale non si paga il bollo ma che non ci porta un granché lontano... Questo non è certamente il futuro che avanza - lamenta Toti - io chiedo qualcosa di molto più profondo, superando FI e mettendo in discussione tutte le poltrone e la classe dirigente, facendo votare militanti ed elettori nei gazebo. Una triste federazione con qualche cespuglio equidistante tra Lega, Fdi e Pd non è quello che chiedono i nostri elettori: sarebbe una politica miope che sa tanto di prima fase della seconda Repubblica».