I quattro resteranno in cella in attesa del processo d'appello. I disordini causarono la morte di due persone
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Sono stati condannati a dieci anni di carcere i quattro ragazzi che la sera del 3 giugno 2017 furono artefici dei funesti disordini di Piazza San Carlo, a Torino, durante la proiezione della finale di Champions League Juventus-Real Madrid.
La condanna per omicidio preterintenzionale
I quattro, di origine magrebina, sono accusati di omicidio preterintenzionale, lesioni, rapina e furto. A causa dei disordini in piazza persero la vita due persone, Erika Pioletti e Marisa Amato, per le lesioni riportate, e 1.672 rimasero feriti.
Per i quattro imputati, in carcere da aprile 2018, nel corso della sentenza di oggi è stata anche rinnovata l'ordinanza di custodia cautelare. Il giudice Maria Francesca Abenavoli ha condannato in rito abbreviato a 10 anni e 4 mesi Sohaib Boumadaghen, Hamza Belghazi, Mohammed Machmachi. Dieci anni e 3 mesi di reclusione, invece, per Es Sahibi Aymene, che non era accusato del furto.
Restano dunque tutti in cella in attesa del processo d'appello.
Sotto accusa anche un quinto complice, minorenne all’epoca dei fatti, per il quale sta procedendo il tribunale dei minori valutando la richiesta di messa alla prova avanzata dal suo legale, Raffaele Folino.
Incastrati dalle intercettazioni telefoniche
I ragazzi utilizzarono dello spray urticante per mettere a segno delle rapine in piazza. Il gruppo fu individuato grazie alle intercettazioni telefoniche nel corso di un’altra indagine.
«Mi aspettavo qualcosa di diverso e di meglio e rimango convinto della nostra ricostruzione dei fatti: non ci fu la rapina all’origine della tragedia». Così l’avvocato Basilio Foti, legale della “banda spray”, commentando la condanna. «Leggeremo le motivazioni e faremo appello – ha aggiunto l'avvocato -. Questa non è giustizia».
Infine, è ancora in corso l’udienza preliminare per i quindici fra amministratori e organizzatori dell’evento, accusati di lesioni, omicidio e disastro colposo. Ci si aspetta tempi molto più lunghi per questo filone processuale considerato che è in corso una trattativa fra le parti lese e le compagnie assicuratrici del Comune e dell'ente Turismo Torino per il risarcimento dei danni.