A renderlo noto l'agenzia di notizie nazionale Anadolu, con le operazioni di soccorso che continuano senza sosta. Sale però il bilancio delle vittime: sono oltre 40mila i morti
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Procedono senza sosta le operazioni di soccorso dopo il tragico terremoto che ha devastato lunedì scorso il sud della Turchia e la Siria nord-occidentale. Quattro persone sono state tratte in salvo dopo essere rimaste sepolte sotto le macerie per oltre 170 ore in diversi punti della Turchia, secondo informazioni diffuse dall'agenzia di notizie nazionale Anadolu. Una donna 26enne, Derya Akdogan, è stata salvata nella provincia di Hatay dopo aver passato 175 ore sotto le macerie. Due ore dopo è toccato a Bunyamin Idaci, un 35enne rimasto intrappolato in uno dei palazzi crollati per il terremoto ad Adyman, una delle città più colpite dal sisma.
Nella stessa città, un'ora dopo i media locali hanno informato che una una bambina di 6 anni di nome Miray è stata messa in salvo, così come una 70enne, Nuray Gurbuz, estratta viva dalle macerie della casa ad Antiochia.
Ma al di là di questi casi individuali, il bilancio delle vittime continua incessantemente a salire ed ha raggiunto almeno 40.943 morti: è quanto emerge dopo l'aggiornamento di questa mattina del numero delle vittime in Turchia, ad almeno 31.643. A questi va aggiunto infatti il bilancio di circa 9.300 vittime in Siria reso noto ieri dal responsabile regionale emergenze dell'Oms, Rick Brennan. Il funzionario, citato da SkyNews, ha detto che nel Paese circa 4.800 persone sono morte nelle zone controllate dal governo e altre 4.500 sono decedute in quelle in mano ai ribelli.