Continua tragicamente a salire il bilancio dei terremoti che hanno colpito il sud della Turchia e la vicina Siria. Secondo dati ufficiali, il bilancio del terremoto in Turchia e Siria supera i 9.500 morti. I funzionari dell'Organizzazione mondiale della sanità stimano che le vittime potrebbero essere fino a 20.000. I feriti sono 37.011.

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 «La nostra più grande consolazione è che oltre ottomila persone sono state soccorse», ha affermato Erdogan che ha proclamato uno stato di emergenza di tre mesi per le dieci province maggiormente colpite. Tra le vittime anche un deputato del partito Akp, Yakup Tas.

L'autorità turca per le emergenze Afad rende noto che vi sono state 435 scosse di assestamento dopo il sisma 7.7 di lunedì. Oltre 60mila persone sono impegnate nei soccorsi. L'esercito ha messo a disposizione 100 aerei e 10 navi. E secondo una stima dell'Oms le vittime potrebbero raggiungere quota 20mila.

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«Questo sisma ha colpito in modo diretto 13,5 milioni di nostri concittadini», ha dichiarato il ministro dell'Urbanizzazione del governo di Ankara, Murat Kurum, descrivendo, tra gli effetti del terremoto, l'interruzione di strade, rese inaccessibili dalle scosse, la mancanza di acqua in alcune regioni, dove si sta cercando di operare il più rapidamente possibile per ripristinare il funzionamento dei servizi essenziali. «Il dolore è indescrivibile», ha aggiunto, con un messaggio di incoraggiamento ai connazionali nelle aree colpite, dove è in atto una corsa per salvare chi ancora non è stato raggiunto dai soccorritori: nei precedenti terremoti, ha sottolineato, le persone sono state soccorse e tratte in salvo anche dopo 100 ore. Per gli aggiornamenti della giornata di ieri, clicca qui.