Una nuova scossa di terremoto, di magnitudo 5, è stata registrata in Albania, a nord di Durazzo. Intanto si aggrava il bilancio delle vittime del sisma che sta colpendo il Paese: secondo quanto reso noto dal ministero della Difesa, i morti salgono a 15 e i feriti a 600. Proseguono le operazioni di soccorso: 41 persone sono state tratte in salvo dalle macerie di alcuni palazzi e abitazioni crollate.

Il primo sisma di magnitudo 6.5

Il primo sisma, di magnitudo 6.5, ha colpito il Paese delle Aquile alle ore 3,54, in particolare la costa settentrionale attorno a Durazzo, la più importante città portuale, dove si sono accartocciati su se stessi anche due alberghi. Almeno quattro le vittime - due donne, un anziano e il suo nipote adolescente - tra le macerie dell'hotel Vila Palma, uno stabile di tre piani. Il secondo hotel è crollato nella zona della spiaggia: secondo quanto ha reso noto il ministero della Difesa albanese, dove un uomo è stato trovato senza vita.

Molto colpita anche la località montana di Thuname, frazione di Kruja, città natale dell'eroe nazionale Skanderbeg, dove è stata registrata almeno una vittima, una donna. Al momento sono date per disperse circa 600 persone. Secondo i dati dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) italiano e del servizio geologico statunitense Usgs, il sisma ha avuto ipocentro a circa dieci chilometri di profondità ed epicentro tra Shijak e Durazzo. Nella capitale Tirana, la gente è scesa in strada nella notte in preda al panico. Unità dell'esercito e della protezione civile sono al lavoro tra le macerie di un palazzo a Durazzo e di altri tre a Thumana, dove sono stati tratti in salvo per ora due bambini. A Kurbin un uomo è morto invece dopo essersi gettato dal balcone per tentare di mettersi in salvo. E in queste ore, soprattutto a Durazzo, si scava anche a mani nude per cercare di mettere in salvo le persone rimaste intrappolate sotto le macerie di edifici crollati. I video e le foto che si susseguono sui social mostrano i soccorsi ma anche normali cittadini che cercano tra i detriti. Secondo le testimonianze che si susseguono sul web si temono molti dispersi.

Gli aiuti dall'Italia

La macchina italiana degli aiuti si è messa immediatamente in moto per andare in soccorso dell'Albania. Il Sistema nazionale di protezione civile si è attivato, su disposizione del presidente del Consiglio dei ministri, nell'ambito del 'Meccanismo europeo' per rispondere alla richiesta di intervento pervenuta dalle autorità albanesi. A Tirana e Durazzo sono in arrivo, spiega una nota, uomini e materiali del Servizio nazionale per garantire il soccorso alla popolazione in queste prime fasi dell'emergenza.

 

Grazie al comando delle Capitanerie di porto, all'Aeronautica militare, alla Guardia di finanza e al Comando operativo interforze, sono già partiti per l'Albania diversi mezzi e oltre 200 uomini tra team dei vigili del fuoco e squadre Usar di ricerca e soccorso, personale medico Areu della Regione Lombardia, volontari delle colonne mobili delle Regioni Puglia e Molise, unità cinofile dell'Ucis e della guardia di finanza, tecnici del Dipartimento della protezione civile.

 

La ministra dell'Interno Luciana Lamorgese conferma: «Un centinaio di unità tra operatori e tecnici dei vigili del fuoco sono già partiti per l'Albania per dare sostegno e aiuto in una situazione così difficile». Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha messo a disposizione un elicottero CH-47 dell'Esercito e un aereo C-130 dell'Aeronautica militare per il trasporto in Albania di assetti della Protezione Civile e dei vigili del fuoco.

Per il terremoto in Albania «abbiamo attivato l'unità di crisi della Farnesina, stiamo monitorando tutto, al momento non risultano italiani coinvolti» ha spiegato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, intervenendo ad Agorà su Rai Tre. L'associazione "Italy in Albania" su Twitter ricorda a tutti i cittadini italiani il numero di emergenza connazionali dell'Ambasciata (+35542274900). Mentre  la Regione veneto ha dato disponibilità al dipartimento nazionale di Protezione Civile «per la partenza della colonna mobile regionale» per l'Albania"  ha annunciato il governatore Luca Zaia.

Misericordie Area emergenza anche dal Sud

Anche dalla Calabria partiranno dei mezzi di soccorso e dei mezzi tecnici attivate dalla confederazione nazionale Misericordie d’Italia, appoggiandosi alla struttura tecnica di Misericordie Area Emergenza Nazionale oltre che ha attivato anche i soccorsi da Puglia, Molise e Campania. In particolare sono pronti e disponibili per partire 5 mezzi e 2 fuoristrada per un totale di 20 sanitari ed 8 logistici, in attesa di disposizioni da parte del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile. La partenza dovrebbe avvenire intorno alle 22,00 di questa sera con il primo traghetto disponibile per Durazzo per raggiungere anche Elbasan.  Area emergenza Calabria manderà 3 operatori, 1 della misericordia di Cosenza con un mezzo 4×4. Tutte le altre misericordie calabresi sono allertate per una partenza successiva.

 

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