241 sì e 7 no: passa alla Camera dei deputati la proposta di legge impedisce ai bambini piccoli di ritrovarsi a vivere in carcere al seguito di madri recluse. «Mai più bambini in carcere: l’approvazione da parte della Camera della proposta di legge a prima firma Paolo Siani rappresenta un importante passo in avanti verso la cancellazione di questa inammissibile, vergognosa situazione che si verifica nelle carceri italiane», dice il deputato Pd Walter Verini, relatore del provvedimento approvato oggi in prima lettura dall'Aula della Camera.

La proposta di legge punta a promuovere il modello delle case famiglia e ad escludere che le madri e i figli conviventi di età inferiore ai sei anni restino reclusi. «Il testo approvato tutela i bambini che sono costretti a vivere tra le sbarre insieme alle madri detenute - spiega Veltroni -, prevedendo destinazioni presso le case famiglia o gli istituti a custodia attenuata. Ci auguriamo che il Senato possa esaminare a sua volta al più presto il testo della Camera, la cui approvazione definitiva sarà un passo dì civiltà e umanità per il nostro Paese. E una spinta al Governo e al Parlamento per interventi sempre più urgenti e necessari sulla situazione carceraria, contro il sovraffollamento, per una pena che sia davvero rieducativa e riabilitativa».

Se la nuova norma avesse anche l'ok del Senato, le mamme che hanno con sé un bambino fino a 6 anni sarebbero collocate in case famiglia protette, «dove - come ha spiegato lo stesso Siani - il bambino non ha alcuna percezione di vivere in un carcere, può crescere meglio e avere migliori rapporti con la sua mamma, che è sicuramente più serena e più pronta anche a cambiare e a redimersi, perché lo sviluppo del cervello di un bimbo è più veloce nei primi due anni di vita e molto influenzato dall'ambiente in cui vive. E sarà influenzato in maniera positiva se l'ambiente è stimolante, mentre se cresce in un carcere il suo cervello avrà solo effetti tossici».

«Mai più bambini in cella con le madri. Una legge di civiltà approvata grazie a Paolo Siani», scrive sui social Enrico Letta, segretario del Pd.

Approvando la legge Siani sarebbe reso assoluto il divieto di applicazione di custodia cautelare in carcere anche per la donna incinta ma al contempo, in presenza di esigenze cautelari di eccezionale rilevanza, è comunque previsto il ricorso agli istituti a custodia attenuata per detenute madri.