L’agguato in una discoteca a Colorado Springs. Alcuni clienti fermano in presunto sospettato. La solidarietà della presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola
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Cinque persone sono state uccise ieri sera in una sparatoria in una discoteca gay, Club Q, a Colorado Springs. Lo ha annunciato la polizia, secondo quanto riferisce la Cnn. Altre 18 persone sono rimaste ferite. Fermato un sospetto, anche lui rimasto ferito.
La polizia, spiega la Cnn, non ha fornito alcuna ipotesi di movente. Il capitano dei vigili del fuoco di Colorado Springs, Mike Smaldino, ha riferito che sul posto sono arrivate 11 ambulanze dopo diverse chiamate d'emergenza. «Resteremo qui ancora molte, molte ore», ha spiegato la tenente della polizia locale Pamela Castro.
Sarebbero stati alcuni «clienti eroici» a bloccare l'uomo che ha aperto il fuoco nel locale, «mettendo fine a questo attacco d'odio». Lo rende noto lo stesso Club su Facebook, dicendosi «devastato dall'attacco insensato alla nostra comunità. Le nostre preghiere e i nostri pensieri vanno a tutte le vittime, alle loro famiglie e amici», aggiunge il post.
«Il mio cuore si spezza per un altro attacco mortale contro la comunità Lgbtiq, questa volta in un club a Colorado Springs negli Stati Uniti. È un altro promemoria del nostro dovere di guidare la lotta contro l'odio e garantire che tutti siano liberi di amare chi desiderano amare e vivere come desiderano vivere».
Lo scrive su twitter la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola condividendo la bandiera dell'Ue e la bandiera arcobaleno.