Ci sarebbe il terrorismo islamico dietro gli attacchi che hanno fatto 321 vittime
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L'Isis ha rivendicato gli attacchi che la domenica di Pasqua nello Sri Lanka hanno provocato almeno 321 morti, tuttavia senza fornire, per ora, alcuna prova di un suo coinvolgimento diretto.
Attentati per vendetta
La rivendicazione è giunta attraverso Amaq, l'agenzia di propaganda del gruppo terroristico.
Secondo le prime indagini – riporta l'emittente indiana Ndtv - gli attacchi sono stati compiuti in "rappresaglia" per la strage nelle moschee di Christchurch, in Nuova Zelanda, dello scorso 15 marzo, costati la vita a 50 persone. È quanto ha riferito oggi in Parlamento il vice ministro della Difesa del paese asiatico. Il premier dello Sri Lanka, Ranil Wickremesinghe, ha affermato che tutti gli arrestati finora sono cittadini cingalesi e che alcuni degli attentatori hanno viaggiato all'estero per poi rientrare in patria. Wickremesinghe ha poi aggiunto che gli investigatori stanno compiendo buoni progressi nell'identificazione dei responsabili.
È caccia agli jihadisti
Le ricerche si stanno quindi concentrando sui membri del gruppo jihadista cingalese National Thowheed Jamath.
Intanto si apprende che il Primo ministro ha chiesto un'indagine sulle apparenti carenze nell'intelligence. Sembrerebbe infatti che il governo avesse ricevuto delle informazioni su possibili attacchi, ma che i ministri non ne fossero al corrente.
Gli attentati di Colombo sono le violenze più letali nello Sri Lanka dalla fine della ventennale guerra civile nel 2009.