Il ministro della Salute ospite a Porta a Porta ha dichiarato di voler rimanere sulla linea della prudenza: «Mi piacerebbe dire che è tutto finito ma purtroppo non è così»
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Sulle misure relative agli spostamenti e sulle regole di contrasto a Covid-19 in vista di Natale «sono e resto sulla linea di massima prudenza». Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, nella puntata di 'Porta a Porta', rispondendo alla domanda se in vista del Natale saranno rivisti i divieti di spostamento fra i Comuni e apportate modifiche alle regole previste dal decreto e dall'ultimo Dpcm. «Ho molto rispetto per il dibattito parlamentare, da qui a Natale ci sono due settimane, e ancora un pezzo di discussione, ma per me le norme approvate dal governo sono giuste».
«Mi piacerebbe dire che è tutto finito ma purtroppo non è così - ha sottolineato Speranza - e il numero più drammatico è quello dei decessi, oggi 887. Non possiamo assuefarci a questi numeri, perché dietro ognuna di quelle persone c'è una vita, parenti che piangono e tanto dolore. Abbiamo chiesto ancora pazienza e sacrifici agli italiani anche per questo Natale».
Con i colori delle varie regioni «stiamo concedendo spazi di libertà», e dobbiamo «riuscire a reggere in queste due settimane molto insidiose. io sono spaventato anche dall'esperienza dell'estate perché tanti hanno pensato purtroppo che la partita fosse vinta e che il covid fosse finito. Poi abbiamo visto quello che è successo. E l'estate è persino meno rischiosa del Natale, perché, per motivi climatici, tradizionalmente si sta molto all'aperto e il contagio è più difficile. Invece durante le vacanze di Natale è chiaro che si tende a stare nei luoghi chiusi, spesso anche con difficoltà ad areare per motivi di temperature basse. Dunque abbiamo veramente la necessità di tenere il punto», aggiunge.
«Mi auguro che se superiamo bene questa fase del Natale - dice ancora - poi potremo immaginare da febbraio, anche con la partenza delle vaccinazioni, di guardare con maggior fiducia al futuro. Ma per essere onesti fino in fondo, c'è bisogno ancora di diverse settimane di resistenza perchè il vaccino arriva, è la risposta vera al problema che abbiamo, ma come noto le dosi non arriveranno tutte insieme: Pfizer/Biontech che è la prima compagnia che avrà l'autorizzazione, nella primissima fase ci darà 3,4 mln di dosi con le quali riusciamo a coprire 1,7 mln di persone perché per ogni persona servono due dosi. Dunque i vaccini non arriveranno tutti insieme, per questo serve ora fare un ultimo sforzo, che durerà svariate settimane e poi gradualmente verso una stagione diversa, riappropriandoci delle nostre libertà».