Inguaierebbe il deputato di FdI Emanuele Pozzolo la perizia balistica disposta dalla procura di Biella, che ipotizza che sarebbe stato lui a sparare, inavvertitamente, la notte di Capodanno alla festa di Rosazza. Lo scrivono Repubblica, Corriere e Stampa.

Lo studio ha ricostruito la traiettoria del proiettile partito dall'arma di Pozzolo che ha ferito alla coscia Luca Campana, compagno della figlia del capo scorta del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, Pablito Morello.

Dopo il ferimento Campana aveva dichiarato di aver visto Pozzolo appoggiare il piccolo revolver sul tavolo vicino al quale si trovavano anche lui e Morello e che subito dopo era partito il colpo. E la perizia confermerebbe la sua versione: i residui di polvere supporterebbero la tesi dell'estrema vicinanza del revolver al tavolo, nel momento in cui partì il colpo. Oltre a una macchia di polvere nera sul mobile sarebbe rimasto il segno leggerissimo del proiettile, che lo avrebbe scalfito, prima di colpire Campana. Pozzolo, unico indagato, ha sempre sostenuto di non aver sparato lui.

La perizia è stata depositata ieri. Raffaella Sorropago, perito nominato dalla procura di Biella per fornire maggiori informazioni sulla dinamica dello sparo, ha consegnato il suo lavoro e avuto un colloquio di circa 3 ore con il procuratore capo Teresa Angela Camelio e il sostituto Paola Francesca Ranieri.

Gli elementi emersi, per il momento, non sarebbero molti. Secondo fonti riportate dall'agenzia LaPresse, il perito ha riferito che «il colpo che ferì alla coscia Luca Campana, prima di colpirlo “strusciò” il tavolo in modo radente». Una ricostruzione che collimerebbe con la testimonianza dello stesso Campana e di suo figlio. La dinamica sarebbe infatti compatibile con uno sparo partito nelle vicinanze di un tavolo rettangolare, attorno al quale stava in piedi un gruppetto di persone, tra cui proprio Pozzolo. Tra loro, ha riferito Campana, c'era anche Pozzolo.

Pozzolo è al momento indagato per porto abusivo d'armi, lesioni colpose, accensioni ed esplosioni pericolose.