Il capitano della Sea Watch 3, Carola Rackete, è stato iscritto nel registro degli indagati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e per rifiuto di obbedienza a nave da guerra, secondo quanto previsto dal codice della navigazione (articolo 1099).

L'iscrizione nel registro degli indagati, da parte della Procura di Agrigento, è stata fatta dopo l'acquisizione dell'annotazione della Guardia di finanza. Mercoledì scorso nel pomeriggio la capitana della Sea Watch non aveva rispettato l’alt imposto dalla Gdf all'ingresso della nave nelle acque territoriali.

La Gdf ha presentato un'informativa anche al prefetto di Trapani, Dario Caputo, che, a questo punto, dovrebbe firmare nelle prossime ore la multa per la Sea Watch. Sta sempre al prefetto disporre l’eventuale sequestro della nave in caso di reiterazione del reato, reiterazione che non dovrebbe poter essere contestata visto che è la prima volta, dall’applicazione del decreto sicurezza bis, che Carola Rackete viola la legge. Tuttavia l’interpretazione del Viminale è però quella che ci siano gli estremi per il sequestro della nave, avendo la Rackete più volte rifiutato di fermarsi all’alt. Quindi il prefetto potrebbe anche decidere di forzare la mano e firmare il sequestro. A questo punto i migranti dovrebbero essere sbarcati gioco forza.

La situazione sulla nave

Intanto dalla Sea Watch ancora bloccata all'ingresso del porto di Lampedusa sono stati fatti scendere altri due migranti. Ieri a tarda sera, una persona e un ragazzo minore che lo accompagnava sono stati trasferiti a terra per un'urgenza medica.
Sulla nave la situazione sta diventando sempre più difficile, come ha denunciato l'equipaggio. Dopo diversi permessi a scendere per questioni mediche a bordo rimangono ora 40 migranti.

 

LEGGI ANCHE: Caso Sea Watch: «La Calabria pronta ad accogliere i migranti minori»