Il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini ha firmato il provvedimento per ridurre lo sciopero generale di venerdì 13 dicembre a 4 ore nel settore trasporti. «Ho firmato l’ordinanza per ridurre a 4 ore lo sciopero dei trasporti previsto per questo venerdì - si legge in un post su X - Il doveroso diritto alla mobilitazione deve rispettare anche il diritto alla mobilità di lavoratori, cittadini, studenti e persone in cura, specialmente in un periodo critico come quello pre-natalizio. Serve buonsenso».

Chi sciopera

Lo sciopero, proclamato da Usb dalle 21 di giovedì 12 dicembre sera alle 20.59 di venerdì 13 dicembre, interesserà treni, metro, bus, tram, taxi e trasporto marittimo. È escluso invece il settore aereo, che manifesterà il 15 dicembre. L'astensione dal lavoro interesserà anche i lavoratori della scuola e toccherà anche il comparto sanità.

La reazione di Usb al provvedimento di Salvini

Usb tiene il punto e al provvedimento firmato da Salvini per ridurre a 4 ore lo sciopero nel settore Tpl, risponde confermando la mobilitazione di 24 ore anche nel trasporto pubblico locale, ferrovie e marittimi. «Confermiamo quanto indetto, non tocchiamo lo sciopero», annuncia all'Adnkronos Francesco Staccioli dell'esecutivo nazionale di Usb, con delega ai trasporti.

Lo sciopero, spiega Staccioli, «è stato regolarmente indetto in base alla normativa più stringente in Europa, abbiamo rispettato tutti i vincoli. In secondo luogo, abbiamo adeguato lo sciopero ai rilievi della commissione di garanzia, dal trasporto aereo alla rarefazione, e non abbiamo ricevuto ulteriori indicazioni. Il garante ha quindi giudicato lo sciopero regolare, punto. Infine, le motivazioni di Salvini su Natale e Santa Lucia non ci sono perché il Natale è già tutelato dalla franchigia che parte dal 18 settembre e arriva al 7 gennaio. Inoltre, la situazione è analoga a quella dell'anno scorso per la quale abbiamo ricevuto ragione dal Tar».

Motivazioni contenute in una lettera diffusa stamane dall'Usb. «Vedremo come reagiranno i lavoratori, chiaramente stimo parlando di uno sciopero vessato da un'ordinanza con multe che vanno dai 500 ai 1000 euro. Naturalmente, se l'ordinanza non viene rilevata ingiusta. Noi siamo convinti che ci sarà riconosciuta la ragione. Èuno scontro politico, non può un ministro estendere a proprio piacimento l'interpretazione del diritto allo sciopero. Questo è un diritto per cui le persone sono morte, e sui cui non si può mettere mano in questo modo», conclude.