Dalla mezzanotte di oggi gli attori di Hollywood sono in sciopero, dopo che ieri è saltata la trattativa tra la Screen Actors Guild, il sindacato degli attori, e i rappresentati di studios e piattaforme di streaming. Il sindacato, che riunisce 160mila attori di cinema e tv, ha invitato tutti gli iscritti a disertare i set già da oggi.

Lo sciopero potrebbe anche durare mesi e si aggiunge a quello degli sceneggiatori aderenti alla Writers Guild of America iniziato il 2 maggio. Era dal 1960 che le due categorie non si fermavano insieme per scioperare.  Ora inizieranno le mobilitazioni a Los Angeles, New York e altre città sedi dell'industria cinematografica e televisiva americana.

Attori e sceneggiatori chiedono un aumento dei compensi, in ribasso da quando sono arrivate le piattaforme di streaming, e garanzie sull'uso dell'intelligenza artificiale, per evitare che l'IA generi script o replichi la loro voce e immagine.

«Hanno respinto la nostra offerta su salari, contributi», fanno sapere dall'Alliance of Motion Picture and Television Producers, che rappresenta gli studios «ora si aggraveranno le difficoltà finanziarie per migliaia di persone che dipendono da Hollywood per il proprio sostentamento».

«Le società si sono rifiutate di aver un dialogo significativo su alcune questioni e su altre hanno fatto completamente muro», ha detto Fran Drescher, presidente del sindacato degli attori «fino a quando non negozieranno in buona fede non potremo raggiungere un accordo. Da loro offerte offensive e irrispettose». Lo sciopero è stato votato all’unanimità.

Da maggio, da quando è iniziato lo sciopero degli sceneggiatori, le uniche produzioni che si stanno girando sono quelle con gli script completati già in primavera, ma senza la possibilità di modificarli. Ma senza gli attori nessuna ripresa è ora possibile. Continueranno solo qualche talk show e reality.

Già ieri alcuni iscritti al sindacato hanno partecipato ad una protesta di fronte alla sede di Netflix. «La maggioranza delle persone non capisce che molti attori non guadagnano milioni di dollari, molti di noi faticano a mangiare e pagare l'affitto», ha dichiarato uno di loro ad Abcnews.

Ma anche le star sono pronte a scendere in campo per sostenerli. Nei giorni scorsi centinaia di grandi di Hollywood hanno firmato una lettera in cui chiedevano ai vertici del sindacato di tenere una linea dura, preparandosi allo sciopero. Tra questi ci sono anche Meryl Streep, Glenn Close, Jennifer Lawrence, Bob Odenkirk, Mark Ruffalo e Rami Malek.

«Uno sciopero crea enormi problemi a molti e nessuno lo vuole - scrivono - ma siamo pronti a scioperare se sarà necessario. E siamo preoccupati dall'idea che i membri del sindacato siano pronti a sacrifici che invece la leadership non intende fare».