Truffa aggravata nei confronti dell'Inps per una presunta gestione irregolare dei fondi messi a disposizione dallo Stato per la cassa integrazione durante il Covid. È l'ipotesi con la quale la Procura di Milano ha chiuso le indagini sul caso Visibilia a carico della ministra del Turismo Daniela Santanché e di altre persone. 

Leggi anche

Come si legge in una nota del procuratore della Repubblica di Milano, Marcello Viola, nell'indagine sono indagate, oltre alla ministra Santanchè e ad altri, anche Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria in base alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti. L'ipotesi è truffa ai danni dell'Inps in relazione a presunte irregolarità nella fruizione della cassa integrazione durante il Covid per 13 dipendenti dal 2020 al 2022 per un totale di oltre 126mila euro versati dall'ente pubblico.

Il fascicolo per truffa aggravata, al momento a carico di ignoti, è nato in seguito alla denuncia di Federica Bottiglione, ex responsabile Investor Relations dell'azienda. In una relazione della Gdf depositata tempo fa al pm Marina Gravina e all'aggiunto Laura Pedio era emerso come la mossa di ricorrere alla Cigs sarebbe stata architettata anche da Dimitri Kunz D'Asburgo, il compagno della senatrice di Fdi, e da Paolo Giuseppe Concordia, responsabile delle tesorerie di Visibilia Group, fondato da Santanchè e dal quale la ministra è uscita due anni fa. Per le Fiamme Gialle dalle conversazioni tra due viene a galla la loro «consapevolezza» dello schema «illecito» adottato.