Non si è fatta attendere la risposta di Matteo Salvini alle dichiarazioni di Luigi Di Maio.

Il capo politico pentastellato aveva infatti riunito i suoi esprimendo il suo disappunto sull’attuale clima politico e aveva affermato che «se la Lega vuole far cadere il Governo lo dica chiaramente e se ne prenda la responsabilità» aggiungendo «siamo stati colpiti alle spalle dalla Lega».

Se non è crisi di Governo, poco ci manca. Quello che trapela è sicuramente una crisi di fiducia tra alleati. «Purtroppo sì, si è persa anche a livello personale. Perché io mi sono fidato per mesi e mesi» ha dichiarato ai cronisti il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini ad Helsinki.

Su una possibile pace tra i due partiti di maggioranza Salvini afferma che «tutto è possibile. Speravo che dopo il voto si placassero le polemiche. In ogni caso noi siamo gli ultimi ad essere attaccati alla poltrona, se ci dovessimo rendere conto che non si riesce a lavorare».

Il leader leghista ha espresso parole dure anche verso il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: «se la sfida è incontrare le persone, va bene. Se la sfida è all’insulto, allora no. Anche oggi Conte in un quotidiano parlava di tradimenti. Non l’ho apprezzato».

Il primo effetto di questo clima di ostilità sarà l’assenza di Matteo Salvini ai vertici di Governo previsti per domani. «Non vado al Consiglio dei ministri, non mi sembra ci sia nulla di eclatante» asserisce in conferenza stampa. E sulla prevista riunione sull’autonomia «ci sono tanti altri validi leghisti».

Si rimanda dunque l’atteso incontro tra Salvini e i suoi due nuovi ‘apparenti’ concorrenti: Giuseppe Conte e Luigi Di Maio.

E se cade il Governo?

Per Matteo Salvini la risposta è chiara: «oltre questo Governo ci sono solo le elezioni» replica ai giornalisti. E quando qualche cronista gli fa notare chela finestra per votare si sta per chiudere Salvini replica serafico che «la finestra è sempre aperta». Votare in autunno è un’ipotesi da sottoporre «ad altri, non decide Matteo Salvini. Il Viminale continua a lavorare».

E a chi gli chiede se siano vere le voci su un suo riavvicinamento a Silvio Berlusconi, il leader leghista risponde «non ho nostalgie del passato, ringrazio Berlusconi, ma io guardo al futuro. Certo, se il presente sono solo "No" è difficile lavorare così». E su un possibile centrodestra unito, «con un programma condiviso come abbiamo fatto in passato, può vincere dovunque».