Matteo Renzi attacca entrambi gli schieramenti: «Un'altra giornata persa. I leader hanno paura, ma non possono perché se hanno paura non sono leader. Non hanno il coraggio di contarsi»
Tutti gli articoli di Italia Mondo
PHOTO
Nell'Aula di Montecitorio la quarta votazione del Parlamento in seduta comune integrato dai delegati regionali per eleggere il presidente della Repubblica. Al banco della presidenza ci sono i presidenti di Camera e Senato Roberto Fico e Elisabetta Alberti Casellati. Il quorum richiesto è da questa votazione quello della maggioranza assoluta dei componenti del Collegio.
Giro di incontri in mattinata: vertice dei leader del centrodestra e incontro anche del centrosinistra con Letta, Conte e Roberto Speranza e i capigruppo di Camera e Senato delle tre forze politiche.
E il centrodestra annuncia l'astensione: «Il centrodestra ha deciso di proporre la disponibilità a votare un nome di alto valore istituzionale. Per consentire ai grandi elettori di tutti i gruppi di superare veti e contrapposizioni - e convergere per dare all'Italia un nuovo presidente della Repubblica - la coalizione ha deciso di dichiarare il proprio voto di astensione nel voto odierno. Il centrodestra è pronto a chiedere di procedere domani con la doppia votazione».
«L'astensione nel voto odierno - spiega una nota - significa che i grandi elettori del centrodestra risponderanno alla chiama, si avvicineranno alla presidenza e diranno ai segretari “astenuto” senza ritirare la scheda. Dopo aver annunciato l'astensione i grandi elettori usciranno dall'Aula senza passare dalle cabine».
E, infatti, i grandi elettori di centrodestra si stanno astenendo nella quarta votazione per eleggere il presidente della Repubblica. A partire da Umberto Bossi, una volta chiamati, hanno comunicato alla presidenza di non partecipare alla votazione: hanno rifiutato la scheda e sono usciti dall'Aula.
L'astensione è un modo per contarsi? «Le prove di forza non ci interessano. Noi le proposte le abbiamo fatte. Speriamo di arrivare a un nome il prima possibile. Noi chiediamo di accelerare», ha detto il leader della Lega Matteo Salvini parlando con i giornalisti alla Camera.
M5s, Pd e Leu oggi votano scheda bianca: «Coerentemente con quanto chiesto e fatto nei giorni scorsi riconfermiamo la nostra immediata disponibilità ad un confronto per la ricerca di un nome condiviso, super partes, in grado di rappresentare tutti gli italiani. Nel frattempo in questa votazione voteremo scheda bianca», dicono in una nota congiunta Pd, M5s e Leu, al termine del vertice prima dell'avvio della quarta giornata di votazioni.
«Non è che oggi dichiariamo, ma confermiamo la nostra disponibilità, che è immediata. Per il paese lavoriamo 24 ore su 24», dice Giuseppe Conte parlando della disponibilità a un incontro con il centrodestra.
E secondo quanto si apprende da fonti del partito, anche Iv voterà oggi scheda bianca alla quarta votazione.
Secondo quanto si apprende da fonti vicine a Fratelli d'Italia, per Giorgia Meloni resta valida, e alla portata, la possibilità di esprimere un presidente della Repubblica espressione dell’area di centrodestra, su cui lavorare e al partito non dispiacerebbero i nomi di Sabino Cassese ed Elisabetta Belloni.
«Non abbiamo mai posto veti nei confronti di chicchessia, non vedo lo stesso garbo da parte di altri: in democrazia ognuno è legittimato a fare il capo dello Stato. Non c'è né vittoria né sconfitta per nessuno. È tramontato il candidato del centrodestra, come quello di centrosinistra». Così il coordinatore di Fi, Antonio Tajani, arrivando al vertice del centrodestra. Alle 10 si terrà una riunione dei grandi elettori di Forza Italia, ha detto Tajani. Poi su Silvio Berlusconi dice: «Sta bene, gli ho illustrato la situazione. Ora valuteremo».
«Gli altri leader li sento tutti i giorni, porto proposte - ha detto in mattinata il leader della Lega -. Non penso che il centrodestra deve dimostrare niente a nessuno, che solo a sinistra hanno persone morali. Non sarò io a proporre nomi di sinistra. Prima si fa meglio è. Non capisco come a sinistra non vada bene nessuno, noi facciamo proposte di livello. Da sinistra nessuna proposta pubblica». «Draghi è prezioso lì dov'è. Non a giochini con i premier». «Io continuo a lavorare a una proposta di centrodestra», ha aggiunto Salvini. "Casini? È una proposta della sinistra, è stato eletto con il Pd». Ma è stato eletto in passato anche con voi, chiedono i cronisti. E Salvini: «Appunto...».
«In questo Parlamento in cui non c'è una maggioranza di centrodestra o di centrosinistra perché si riesca ad eleggere come tutti noi vogliamo e come i cittadini italiani vogliono un presidente della Repubblica o una presidente della Repubblica c'è bisogno che non ci sia nessuno vincitore o dei vinti, bisogna che tutti si concorra a una soluzione senza vincitori e vinti, se non si esce da questa logica credo che non ci si riuscirà». Così il segretario del Pd Enrico Letta arrivando a Montecitorio per il vertice con M5S e Leu prima dell'avvio della quarta giornata di votazioni.
«Mi sembra che nelle ultime ore dei passi avanti si siano fatti quindi io guardo le cose con fiducia e ottimismo proprio perché si sta andando verso una logica di dialogo ed è l'unica possibilità: né vincitori né vinti, dialogo e soluzione».
«Credo che non si si chiuderà oggi, credo si chiuderà domani - secondo il leader di Italia viva Matteo Renzi a Radio Leopolda -. Credo che il centrodestra lascerà passare ancora un giro, e poi domani andranno a più miti consigli. Oggi sarà un’altra giornata di tempo perso».
«Questa è una liturgia che andava bene negli anni ‘40 e ‘50". Non hanno il coraggio di formalizzare una battaglia e rischiano di perdere pezzi di credibilità i leader di centrodestra e centrosinistra. O si pensa all'Italia dei prossimi 7 giorni o si pensa all'Italia dei prossimi sette anni. Se pensi ai sondaggi non sei un leader. Devi avere il coraggio di scegliere. Si arriva all'Italia del 2029. I leader hanno paura, ma non possono perché se hanno paura non sono leader. Non hanno il coraggio di contarsi».
«Vorrei chiarire che noi abbiamo fatto delle proposte ufficialmente - ha spiegato il leader M5S Giuseppe Conte arrivando a Montecitorio prima dell'incontro con Pd e Leu - e aperto un confronto perché nessuna colazione può pensare di eleggere un presidente di parte, che non rappresenti tutti. Ora le forze di centrodestra sono riunite, aspettiamo l'esito delle loro riflessioni ma è chiaro che il fatto che già ieri non ci sia stato un confronto non promette bene. Restiamo sempre fiduciosi che si apra la possibilità di un dialogo più serrato per arrivare a una soluzione condivisa».