Il Cavaliere accoglie quindi la richiesta avanzata da Salvini e Meloni di dare una risposta sulla sua candidatura prima di arrivare in Aula. Sgarbi: «Se indica Draghi risolverebbe tutti i problemi»
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Silvio Berlusconi, riferiscono fonti azzurre, avrebbe detto ai suoi che è pronto a sciogliere la riserva sul Colle entro domenica, ovvero prima che inizino le votazioni alla Camera, per l'elezione del successore di Sergio Mattarella. Il Cavaliere accoglie quindi la richiesta avanzata da Matteo Salvini e Giorgia Meloni di dare una risposta sulla sua candidatura prima di arrivare in Aula, ma, raccontano, non avrebbe rinunciato al sogno di salire al Quirinale, convinto di avere delle chance concrete alla quarta votazione, nonostante lo scetticismo sempre più forte degli alleati e i dubbi sui 'numeri' in Parlamento avanzati anche dentro Forza Italia, a cominciare dai fedelissimi.
Gianni Letta è tra quelli che continuano a metterlo in guardia dalle tante 'variabili' della roulette quirinalizia. Oggi l'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio ne avrebbe parlato con Ignazio La Russa, a margine della presentazione del libro-biografia su Sergio Mattarella del fisico Angelo Gallippi, lasciando intendere che, al momento, il leader azzurro intende andare avanti per la sua strada. La Russa - riporta Adnkronos - avrebbe chiesto lumi sulle ragioni del rinvio del vertice di centrodestra previsto per oggi: «Ho detto a Letta che i leader della coalizione si devono vedere, se non oggi, domani, al massimo dopodomani, perché il tempo stringe e urge decidere cosa fare sul Colle prima delle votazioni».
«È inevitabile che il vertice si svolga prima della fine della settimana. Spero sia calendarizzato nelle prossime ore, altrimenti lo chiederò ufficialmente», ha chiarito la leader di Fdi Giorgia Meloni. Interpellato sui contenuti del colloquio con La Russa, Letta si è trincerato dietro un cortese 'no comment', spiegando che «in questi giorni ho parlato anche troppo» con un chiaro riferimento alle parole pronunciate in occasione della camera ardente e dei funerali di David Sassoli (''Il clima straordinario in Parlamento per commemorare Sassoli può essere di lezione per l'elezione al Colle'').
Rimasto ad Arcore Berlusconi, dunque, per ora si sarebbe preso una pausa di riflessione, interrompendo le telefonate a quattro mani con Vittorio Sgarbi. Oggi, assicurano, non ci sarebbe stato nessun contatto con Salvini e Meloni. Tutto è rinviato a dopodomani. Sembra tramontata definitivamente, quindi, l'operazione scoiattolo, come lo stesso Sgarbi sentenzia, circostanziando il 'the end' dello scouting tra i grandi elettori specialmente del Misto: «L'operazione scoiattolo è finita esattamente con le ultime telefonate fatte venerdì scorso insieme a Silvio...».
Il critico d'arte dà un consiglio al presidente di Fi: «Può ancora essere protagonista se si ritira e dice per primo un nome alternativo per poterlo negoziare con gli alleati». Il candidato che spiazzerebbe tutti ma li compatterebbe anche, per Sgarbi, è uno solo: «Se indica Draghi risolverebbe tutti i problemi».