La Commissione d'inchiesta Onu: «Il trasferimento forzato e illegale equivale ad un crimine di guerra. C’è il rischio che perdano i contatti con i genitori»
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Sono oltre 16mila i bambini ucraini portati forzosamente e illegalmente in Russia. Il dato proviene dal governo di Kiev, che parla di 16.221 minorenni. Oggi la Corte penale internazionale dell'Aja, ha emesso un mandato d'arresto contro il presidente russo, Vladimir Putin, e la commissaria russa per i bambini, Maria Lvova -Belova, proprio per la deportazione dei bambini ucraini dalle zone occupate.
Crimini di guerra | «Arrestate Putin», la Corte dell’Aja emette un mandato internazionale per la deportazione dei bambini ucraini
Tale deportazione equivale ad un crimine di guerra, secondo quanto ha stabilito la Commissione d'inchiesta Onu sull'Ucraina. Secondo il suo rapporto, vi sono le prove della deportazione di centinaia di bambini in Russia. Mosca, si legge, ha delineato politiche per la concessione della cittadinanza russa ai minori e il loro piazzamento in famiglie adottive in modo da «creare una cornice nella quale alcuni bambini rimarranno permanentemente in Russia».
I trasferimenti dovrebbero essere temporanei, ma «la maggior parte diventano prolungati» con «un serie di ostacoli» nel mantenere i contatti fra i bambini e i loro genitori. Il peso di cercare di mantenere i contatti ricade sui minori, perché i genitori affrontano «considerevoli sfide logistiche, finanziarie e di sicurezza» per riuscire a ritrovare i figli. E per questo c'è rischio che i più piccoli perdano i contatti indefinitivamente con i genitori.