Un pullman è precipitato da un tratto sopraelevato di una via di Mestre. Il mezzo ha fatto un volo di diversi metri ed è finito sul sedime ferroviario a fianco della strada, poi ha preso fuoco. Sul posto sono già arrivate numerose ambulanze. Non si sa ancora l'esatto numero delle persone a bordo, ma si temono molte vittime. Secondo la prefettura, il bilancio ufficiale è di 21 morti - tra cui due bambini e un adolescente - e 15 feriti, alcuni di loro in gravissime condizioni. Delle vittime, 19 sono decedute sul posto, due mentre venivano portate in ospedale.

I resti del pullman sono stati rimossi nel corso della notte. Il mezzo è stato sollevato dopo ore di lavoro ininterrotto dalle squadre dei vigili del fuoco con il supporto di due gru e poi posto su un pianale per essere portato in un deposito.

«Ci sono tanti morti, troppi. Molti giovani». Sono le prime parole di un vigile del fuoco che si è allontanato per qualche minuto della zone di operazioni di recupero del pullman precipitato a Marghera.

«Un'immane tragedia ha colpito questa sera la nostra comunità - ha detto il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro -, ho disposto da subito il lutto cittadino in memoria delle numerose vittime che erano nell'autobus caduto. Una scena apocalittica, non ci sono parole».

L'incidente è avvenuto poco dopo le 19.30. Secondo le prime informazioni, il pullman - un ibrido metano-gasolio che stava svolgendo un servizio per conto di un campeggio della zona - ha sfondato la recinzione del cavalcavia finendo sui cavi dell'elettricità e facendo un volo di una trentina di metri prima di finire in fiamme. A bordo un gruppo di turisti ospiti in una struttura di Marghera.

La dinamica è ancora da accertare: la prima ipotesi è stata quella di un malore del conducente, ma nelle ultime ore si è fatta strada la possibilità che un piccolo incendio si sia sviluppato a bordo del bus prima della fatale sbandata. «Ci sono tanti morti, troppi», sono state le parole di un vigile del fuoco impegnato nei soccorsi.

È stata bloccata la circolazione dei treni tra Mestre e la stazione di Santa Lucia a Venezia. Sul luogo dell'incidente anche Polfer e vigili del fuoco. «È un intervento molto complesso», hanno dichiarato.

L'Usl 3 di Venezia ha attivato il protocollo delle "grandi emergenze" che prevede la messa a disposizione di tutti i pronto soccorso degli ospedali e il richiamo al lavoro di personale di rinforzo.

La telefonata di Mattarella e il messaggio di Meloni

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha telefonato al sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, per esprimergli il suo cordoglio per la gravissima tragedia.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dichiarato: «Esprimo il più profondo cordoglio, mio personale e del governo tutto, per il grave incidente avvenuto a Mestre. Il pensiero va alle vittime e ai loro familiari e amici. Sono in stretto contatto con il sindaco Luigi Brugnaro e con il ministro Matteo Piantedosi per seguire le notizie su questa tragedia».

«Il vicepremier e ministro Matteo Salvini sta seguendo l'evoluzione del drammatico incidente di Mestre». Lo si legge in una nota del Mit diramata dopo che si è diffusa la notizia dell'incidente.

Zaia: «Una tragedia dalle enormi proporzioni»

«È una tragedia dalle enormi proporzioni: il bilancio, provvisorio, parla di almeno 21 vittime e di più di 20 persone ricoverate negli ospedali del Veneto molte delle quali in gravissime condizioni. Purtroppo l'incidente ha coinvolto anche alcuni minori. È stata immediatamente attivata l'intera rete del Suem 118 del Veneto. I feriti sono stati trasportati negli ospedali di Mestre, Mirano, Padova e Treviso. Sono state impiegate più di 20 ambulanze e sul posto è stato fatto convergere anche l'elisoccorso di Treviso. Le vittime ed i feriti sono di varie nazionalità, non solo italiani: sono ancora in corso le operazioni di estrazione e riconoscimento delle salme, ad opera dei Vigili del Fuoco, della Questura e dei sanitari, che ringrazio per i loro sforzi». Lo rende noto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia.

«Esprimo sin da ora il cordoglio dell'intera Regione Veneto a tutte le famiglie che in queste ore stanno vivendo un pesantissimo lutto o sono provate dalle condizioni dei loro cari feriti. Ho chiesto all'intera nostra sanità di mettere in campo ogni risorsa possibile per prestare il massimo dell'assistenza», termina il presidente.

Sul posto anche il patriarca di Venezia

Il patriarca di Venezia, monsignor Francesco Moraglia è giunto a Mestre, sul luogo della tragedia del bus volato da un cavalcavia, per portare conforto ai familiari delle vittime. «Il patriarca di Venezia Francesco Moraglia, in contatto con il sindaco e il prefetto della città - si legge in un post della diocesi - si è recato poco fa sul luogo del gravissimo incidente che ha coinvolto un autobus sul cavalcavia tra Mestre e Marghera. Il patriarca prega e chiede preghiere per le vittime, tra cui anche bambini, per i feriti e per tutte le persone coinvolte nell'incidente».

Il cordoglio di Roberto Occhiuto

La Giunta della Regione Calabria esprime «le più sentite condoglianze alle famiglie e ai cari delle vittime coinvolte nel tragico incidente di Mestre. Siamo vicini al sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, e al presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che in queste ore stanno vivendo, insieme alle loro comunità, un gravissimo lutto». Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.