Il Consiglio dei ministri ha approvato la riforma del processo penale, incluso il cosiddetto lodo Conte bis sulla prescrizione. Come annunciato da Matteo Renzi, alla riunione non hanno partecipato le ministre di Italia VivaTeresa Bellanova, titolare dell’Agricoltura, e quella della Famiglia Elena Bonetti

 

«Per una forza politica è sempre una sconfitta decidere deliberatamente di non sedersi a un tavolo importante come questo», dice il premier Giuseppe Conte. in una conferenza stampa dove chiama Matteo Renzi a un bivio non più prorogabile, se proseguire o meno nella maggioranza. E sulla sfiducia a Bonafede: «Nel caso ne trarrò le conseguenze».

Scontro sulla prescrizione

Il governo accellera sulla prescrizione dopo uno scontro - protagonisti il premier e il leader di Iv Renzi - che ha superato i livelli di guardia. Come annunciato Italia Viva non ha partecipato alla riunione del Cdm. «Iv ci dica cosa vuole fare, lo deve chiarire non solo a me ma anche al Paese», dichiara Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi. «Se vogliono correre con noi, non devono mettersi di traverso o fare sgambetti. Altrimenti la sfida non la possiamo vincere».

 

«Si minaccia la crisi di governo e poi si accusa gli altri di fare ricatti, si crea instabilità e si vota ormai quotidianamente con le opposizioni. Le iniziative di Iv si commentano da sole. Ma gli italiani li prendiamo in giro? Ma sanno ragionare...», incalza Conte.

Conte: «Sfiducia a Bonafede? Ne trarrò le conseguenze»

Ma più che l'accelerazione dei tempi dei processi al premier preme tracciare una linea di demarcazione da qui ai prossimi giorni.

 

«Se ci sarà una mozione di sfiducia al ministro Bonafede il sottoscritto per assicurare credibilità alla politica ne trarrà tutte le conseguenze», afferma Conte rispondendo a chi gli chiede se, dopo una simile mossa di Italia viva, salirà al Colle. Del resto, per arrivare a presentare una mozione di sfiducia individuale servono 32 firme a Palazzo Madama: Iv ha diciassette senatori e dovrebbe quindi co-firmare la mozione con una forza di opposizione.

 

Nessuna chiusura in merito a un rientro di Iv. O almeno dei suoi parlamentari. «Nei loro confronti c'è la massima disponibilità a confrontarci», spiega il premier negando, invece, di voler cercare o di aver trovato un gruppo parlamentare che sostituisca i renziani nella maggioranza.

Su Renzi, idee chiare: «Chi può capire meglio di un ex premier, sempre sensibile alla stabilità, che ha lamentato in passato il fuoco amico e la dittatura della minoranza, chi più di lui deve dimostrare oggi questa sensibilità alle sfide che ci attendono? ».

 

E non manca una stoccata al «peso» elettorale di Italia viva. Peso che Conte colloca più volte, nel corso della sua conferenza stampa, al 3%. Eppure, osserva: «Iv per me ha pari dignità. Se andiamo a guardare le misure che ha fatto passare, queste sono ben superiori a quel 3% e altre forze più consistenti non si sono lamentate».

Italia viva, quali saranno le prossime mosse?

La palla, nella strategia del premier, passa insomma a Renzi che, «mi accusa di ricatti ma minaccia la crisi, vota con le opposizioni ormai quotidianamente e crea instabilità», rileva Conte tacciando di illogicità la presa di posizione dell'ex premier. E se l'ex premier evoca il ritorno al voto Conte risponde per le rime: «chi mi conosce sa che io non ho nessuna arroganza ma anche nessuna paura. Io fino all'ultimo giorno darò sempre la garanzia della massima determinazione, concentrazione».

 

Ma a Palazzo Chigi non sembra esserci aria di voto. Il drappello di responsabili - da qualche azzurro ai membri del Misto - potrebbero emergere nel breve o medio periodo tanto che, secondo alcune fonti di parlamentari, Iv starebbe contattando i potenziali responsabili per convincerli ad un sodalizio anti-Conte. Con scarso successo, sembra. Anche se i numeri del Senato restano ballerini. E sulla prescrizione l'aiuto alla maggioranza parlamentare di esponenti del centrodestra al momento non sembra plausibile.

Disegno di legge sul processo penale

Il disegno di legge delega sul processo penale, approvato dal Consiglio dei ministri, prevede la riduzione dei tempi del processo penale, la cui durata non può superare i 4-5 anni, con una stretta alle indagini preliminari, ma termini meno rigidi per le sanzioni ai magistrati che non li rispettano, per i quali è prevista la segnalazione da parte del dirigente degli uffici ai titolari dell’azione disciplinare. E la previsione di investimenti per assunzioni di magistrati e personale amministrativo.

 

Nel testo è stato alla fine inserito anche il Lodo Conte bis, con le modifiche alla riforma della prescrizione, che prevede lo stop dopo dellaprescrizione solo dopo la sentenza di primo grado di condanna e una ‘prescrizione lunga’ per gli assolti. Ma se il condannato viene assolto in secondo grado potrà ‘recuperare’ la prescrizione bloccata.