Nonostante sapesse di essere positivo all'Hiv ha avuto rapporti non protetti per 11 anni e potrebbe aver contagiato più di 200 persone. L'uomo, Claudio Pinti, autotrasportatore 36enne di Ancona, è stato arrestato con l'accusa di lesioni gravissime per aver contagiato consapevolmente diversi partner occasionali e la moglie, morta di Aids nel 2017. 

 

Per cercare di rintracciare le numerose potenziali vittime dell'"untore", da lui contattate anche via chat e tramite Facebook, la polizia ha anche diffuso una sua fotografia e lanciato un appello.

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«Per esigenze investigative - si legge nella nota diffusa dalla polizia - e per il rilevante interesse pubblico che potrebbe riguardare eventuali altre vittime di reato, la Squadra mobile di Ancona sta cercando di contattare coloro che abbiano eventualmente avuto incontri sessuali con l'accusato, di cui si divulga la fotografia. Chiunque fosse in possesso di notizie utili è pregato di contattare con urgenza personale della polizia di Stato - Squadra mobile di Ancona". Il 36enne si trova adesso in carcere.

 

Secondo gli inquirenti, inoltre, l'uomo avrebbe dichiarato di essere un "negazionista", cioè di negare l'esistenza del virus che considererebbe addirittura un anticorpo. Proprio per questo, una volta riscontrata la malattia, non avrebbe mai seguito i protocolli previsti e non avrebbe mai usato precauzioni durante i rapporti sessuali, arrivando anche a contagiare la compagna, da cui sarebbe partita la denuncia sfociata nell'arresto.