Il presidente del Consiglio avrebbe illustrato al capo dello Stato la situazione del negoziato con la Ue sul Piano di resilienza, che il governo vuole modificare per risolvere le «criticità» emerse in questi mesi ed evitare di non raggiungere tutti gli obiettivi
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Portare a casa il Pnrr, senza perdere tempo e soprattutto risorse. Sergio Mattarella, che pubblicamente non perde occasione per lanciare il suo monito a non sprecare l'occasione unica del Piano per il rilancio del Paese, ne ha parlato faccia a faccia con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Un invito a pranzo che si trasforma in un colloquio lunghissimo, tanto che la premier salta la tappa annunciata in serata per chiudere con gli alleati la campagna elettorale per il Friuli Venezia Giulia.
Non c'era più tempo, la motivazione ufficiale, per raggiungere Udine, dopo le oltre due ore passate al Colle a fare un «ampio giro di orizzonte» sull'attività di governo. Meloni si collega da Roma, fa un discorso che in parte replica gli “Appunti di Giorgia”, la rubrica social diffusa poco dopo che era filtrata la notizia della colazione con il Capo dello Stato.
L'appuntamento con Mattarella era in agenda, assicurano dallo staff della premier. Un incontro che in altre circostanze è rimasto al riparo dalle cronache, e che si è svolto, nella descrizione che arriva da entrambe le parti, in un clima «cordiale» e «collaborativo».
Certo cade in un momento intenso per il governo, che a breve deve chiudere la partita delle nomine e che in questi ultimi giorni ha visto lo scontro ruvido, poi rientrato, con l'Anac per le soglie degli appalti, e l’attacco da parte delle opposizioni per «lo scudo penale» su alcuni reati fiscali (nessun condono, replica secca la premier, «questo governo non li fa») e per i ritardi sul Pnrr.
Tutti temi, almeno nei loro tratti generali, su cui Mattarella ha voluto chiedere chiarimenti e approfondimenti. Meloni avrebbe fatto una illustrazione puntuale al capo dello Stato sullo stato del negoziato con la Ue sul Pnrr, che il governo vuole modificare - la sua tesi - per risolvere le «criticità» emerse in questi mesi ed evitare di non raggiungere tutti gli obiettivi.
Un intento che non può che essere condiviso dal capo dello Stato che solo pochi giorni fa aveva richiamato tutti a mettersi «alla stanga».