Il Papa emerito sembra non avere dubbi quando rintraccia nella rivoluzione sessuale del 1968 e nei suoi ideali la potenziale causa della nascita del dramma degli abusi sessuali sui minori.

Benedetto XVI, in un testo inedito pubblicato da alcune testate cattoliche conservatrici, torna a proporre la sua diagnosi del problema, già espressa tempo fa in una lettera ai cattolici irlandesi. Secondo il Papa emerito, la rivoluzione del '68 ha condotto alla «totale libertà sessuale, una libertà che non concedeva più alcuna norma». E ancora: «Il collasso mentale – scrive Ratzinger – era anche connesso a una propensione alla violenza. È per questo che sugli aerei non sono stati più ammessi film di sesso, perché poteva esplodere la violenza tra la piccola comunità dei passeggeri. E poiché anche l'abbigliamento di quel tempo provocava aggressione, anche i presidi delle scuole hanno tentato di introdurre uniformi a scuola per facilitare un clima di apprendimento. Parte della fisionomia della rivoluzione del 68 è stata che la pedofilia è stata diagnosticata come permessa e appropriata». Secondo Benedetto XVI, inoltre, dopo il Concilio Vaticano II (1962-1965) la teologia morale cattolica «ha sofferto un collasso che ha reso la Chiesa indifesa contro i cambiamenti nella società».

 

La rivoluzione sessuale del ’68 e gli effetti sulla formazione dei preti

Ratzinger, ringraziando Bergoglio, precisa di aver pubblicato queste note dopo aver sentito il Segretario di Stato Pietro Parolin e lo stesso papa Francesco. Nella sua analisi - un lavoro diviso in tre parti - il Papa emerito scrive che «nei venti anni dal 1960 al 1980, i precedenti standard normativi relativi alla sessualità sono collassati interamente, ed è nata una nuova normativa che da quel momento è stata il soggetto di elaborati tentativi di spaccatura». Nella seconda parte – spiega il Papa emerito – «sottolineo gli effetti di questa situazione sulla formazione dei preti e nelle vite dei preti» e nella terza «vorrei sviluppare alcune prospettive per una risposta appropriata da parte della Chiesa». L'articolo di Benedetto XVI si conclude con un ringraziamento a papa Francesco: «Alla fine delle mie riflessioni vorrei ringraziare papa Francesco per tutto quello che fa per mostrarci di continuo la luce di Dio che anche oggi non è tramontata. Grazie, Santo Padre», scrive Ratzinger.