Tra negoziati e strategie multilivello, si discute il ruolo dei caschi blu mentre Macron convoca un nuovo vertice dei “volenterosi” per definire le garanzie di sicurezza. Il presidente ucraino non è convinto: «Putin tornerebbe»
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Il coinvolgimento dell'Onu nelle operazioni di peacekeeping in Ucraina sarebbe solo una parte del meccanismo ipotizzato per fornire a Kiev le garanzie di sicurezza.
Un'ipotesi a cui i volenterosi stanno lavorando attivamente - si apprende da chi segue il dossier - è quella di costruire 4 livelli d'interposizione.
I caschi blu dell'Onu, provenienti da Paesi non europei, verrebbero schierati nella zona demilitarizzata per osservare il rispetto della tregua. Il secondo anello sarebbe costituito dalle forze ucraine. Il terzo dal contingente dei volenterosi, magari al confine occidentale ucraino. Il quarto sarebbe il backstop Usa.
Lo scenario è naturalmente vincolato all'evoluzione dei pre-negoziati di pace condotti dagli Usa su due tavoli distinti, da una parte i russi e dall'altra gli ucraini. I dettagli come sempre sono importanti e c'è anche un cambiamento semantico, dato che non si parla più di garanzie di sicurezza (security guarantees) ma di dispositivi di sicurezza (security arrangements).
Per quanto riguarda il contingente europeo, potrebbe essere schierato all'interno dell'Ucraina ma anche all'esterno, al confine con il Paese, magari con compiti di sorveglianza aerea. Sul punto vi sono allo studio varie ipotesi. Il backstop americano servirebbe come ultima garanzia sia agli ucraini che agli europei e vi sarebbero delle indicazioni che Washington è disposta a fare la sua parte ma che Donald Trump pone come precondizione la firma dell'intesa sui minerali con Kiev.
Zelensky boccia la missione Onu: «Non ci proteggerebbe»
"Con tutto il rispetto, l'Onu non ci proteggerebbe dall'invasione o dal desiderio di Putin di tornare. Non vediamo l'Onu come un'alternativa a un contingente o a garanzie di sicurezza": lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in una conferenza stampa con il presidente ceco Petr Pavel, come riporta Rbc Ukraina.
Macron: nuovo vertice dei 'volenterosi' giovedì prossimo a Parigi
Nel corso del nuovo vertice della coalizione dei volenterosi sull'Ucraina previsto per giovedì prossimo a Parigi ''finalizzeremo i nostri lavori per sostenere l'esercito ucraino e difendere un modello di esercito duraturo e sostenibile per prevenire invasioni russe": lo scrive il presidente francese, Emmanuel Macron, in un messaggio pubblicato su X.
L'incontro, a cui è atteso anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, fa seguito a ''quello dei capi di stato maggiore degli eserciti la settimana scorsa a Parigi e a quello dei vice-capi operativi" svoltosi a Londra, ricorda Macron che moltiplica le iniziative intraprese al fianco della Gran Bretagna e di altri partner europei per garantire la sicurezza dell'Ucraina e dell'Europa dinanzi al disimpegno Usa.
A Parigi, puntualizza Macron, ''definiremo anche le garanzie di sicurezza che potranno fornire gli eserciti europei. Ciò che vogliamo - sottolinea il presidente - è proteggere la pace''.
Tajani: «L'unica ipotesi di peacekeeping è sotto egida l'Onu»
"Mi pare prematuro parlare di operazioni di peacekeeping in Ucraina. Adesso incoraggiamo il processo che si è avviato" per la pace "che mi pare che stia andando nella giusta direzione. Siamo ancora nella pre-trattativa. Noi abbiamo detto che non siamo favorevoli a inviare italiani in missioni militari sotto la bandiera della Nato e sotto la bandiera dell'Unione Europea. L'unica ipotesi potrebbe essere quella delle Nazioni Unite, ma deve esserci una decisione del Consiglio di Sicurezza". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine della presentazione del Piano d'azione per l'accelerazione dell'export.