Diventa un caso il rifiuto di Patrick Zaki del volo di Stato per tornare in Italia dopo la grazia concessa dal presidente egiziano Abdel Fatah al-Sisi. Lo studente egiziano dell’Università di Bologna (dove si è laureato il 5 luglio scorso), tornerà in Italia con un aereo di linea di una compagnia egiziana e non intenderebbe incontrare né farsi assistere da autorità del Governo italiano. Una decisione che è stata interpretata come come la volontà di segnare la sua distanza “politica” da Palazzo Chigi.

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«C’è un leggero cambiamento nei piani poiché – ha scritto l’attivista per i diritti civili su Twitter - è venuto alla nostra attenzione che i documenti ufficiali per revocare il divieto di viaggio saranno finalizzati domenica a mezzogiorno. Quindi, dopo dovremo viaggiare per assicurarci che la mia situazione legale sia chiara al 100%. Stai tranquilla Bologna, arrivo tra un paio di giorni, dobbiamo solo aspettare altri due giorni».

«È una sua scelta, non lo so. Ho parlato con l'ambasciata. Ritornerà con il volo di linea. A noi interessava liberarlo. Il governo ha lavorato per liberarlo, poi dopo sono sue scelte. Come vuole tornare, torna in Italia», ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. «Un cittadino egiziano può partire dal suo Paese come vuole, con lo strumento che vuole. Gli era stata offerta la possibilità ma non è un obbligo. Se lui non vuole, è una sua scelta, senza problemi», ha aggiunto.

 

«Quella di Patrick Zaki è una scelta personale, ci ha anche fatto risparmiare dei soldi. Quindi va bene così». Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto, rispondendo alle domande dei giornalisti sulla decisione di Zaki di rifiutare l'offerta del governo di rientrare in Italia con un volo speciale.

«La reputazione dei difensori dei diritti umani si basa sulla loro indipendenza dai governi. Ringraziano e apprezzano quando si fanno delle cose per loro, come sono state fatte e infatti Patrick ha ripetutamente ringraziato governo e ambasciata. Decidere di viaggiare su un volo di linea non è un gesto di opposizione politica, ma un gesto di indipendenza». Così il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury, sulla scelta che avrebbe fatto Patrick Zaki per rientrare in Italia.

Sempre su Twitter, il sito di opposizione oscurato in Egitto Mada Masr, riferisce che il giovane «dopo essere arrivato a casa sua ha dichiarato che vorrebbe vedere più rilasci nel prossimo periodo per tutti i prigionieri nei casi di libertà di opinione e di espressione». «Sono sollevato per quello che è successo, ho molti progetti che sto cercando di realizzare, tra cui sposarmi e continuare il mio dottorato - ha detto Zaki -. Spero che tutti vengano rilasciati e che il caso dei prigionieri politici venga risolto completamente», riporta il tweet.