L'Aula del Senato ha dato il via libera alla richiesta di autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini, presentata dal Tribunale dei ministri di Palermo che lo accusa di sequestro di persona per aver bloccato, quando era ministro dell'Interno, lo sbarco dei migranti a bordo della Open Arms. I voti a favore della relazione della Giunta per le elezioni sono stati 141 e non hanno, quindi, raggiunto la quota necessaria, ovvero la maggioranza assoluta pari a 160, perché il parere della Giunta, contrario all'autorizzazione, fosse confermato. Contrari alla relazione della Giunta 149 senatori, un astenuto. Nelle dichiarazioni di voto in favore dell'autorizzazione a procedere si sono espressi M5s, Pd, Iv, Leu, Autonomie, mentre i gruppi di centrodestra avevano espresso la loro contrarietà.

Salvini: «Lo rifarei e lo rifarò»

«Contro di me festeggiano i Palamara, i vigliacchi, gli scafisti e chi ha preferito la poltrona alla dignità. Sono orgoglioso di aver difeso l'Italia: lo rifarei e lo rifarò, anche perché solo in questo luglio gli sbarchi sono sei volte quelli dello stesso periodo di un anno fa, con la Lega al governo», è il commento del leader leghista, «vado avanti, a testa alta e con la coscienza pulita, guarderò tranquillo i miei figli negli occhi perché ho fatto il mio dovere con determinazione e buonsenso. Mi tengo stretto l'articolo 52 della Costituzione ('La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino') e ricordo le parole di Luigi Einaudi: 'Quando la politica entra nella giustizia, la giustizia esce dalla finestra'. Non ho paura, non mi farò intimidire e non mi faranno tacere: ricordo che per tutti i parlamentari, presto o tardi, arriverà il giudizio degli elettori».

Berlusconi: «Così la sinistra si vuole liberare degli avversari»

«Ancora una volta, l'uso politico della giustizia è l'arma con la quale la sinistra vuole liberarsi degli avversari. È lo stesso metodo che hanno usato contro di me. Con 96 processi e 3636 udienze», commenta Silvio Berlusconi, a Studio Aperto su Italia Uno, dopo il verdetto dell'aula, «naturalmente Forza Italia non può che essere contraria a questi metodi, non solo per lealtà verso un alleato, ma anche e soprattutto perché sono metodi assolutamente inaccettabili in una vera democrazia».

Meloni: «Deriva liberticida. Nessuno è più al sicuro»

«Il processo di un ministro per aver fatto quello che il suo mandato gli imponeva, ovvero difendere la nazione e i suoi confini e rispettare l'indicazione data dagli elettori con il voto, è un precedente spaventoso nella democrazia italiana», afferma Giorgia Meloni, su Facebook, «non conta più cosa sia giusto, ma cosa piaccia alla sinistra, al mainstream e ai poteri forti. Un altro tassello nella deriva liberticida che denunciamo da tempo. Ma a chi festeggia, senza pudore, voglio dire che quando saltano le regole dello stato di diritto, nessuno è più al sicuro. A Matteo Salvini va la totale e incondizionata solidarietà mia e di tutta Fratelli d'Italia. Ce la faremo, Matteo, a difendere questa nazione da vigliacchi e traditori».

Open Arms: «Occasione per ristabilire la verità»

Il via libera del Senato al processo a Matteo Salvini è un'«occasione importante per ristabilire la verità dei fatti e per riaffermare, una volta per tutte - ha commentato la Ong spagnola Open Arms dopo la decisione dell'Aula di palazzo Madama -, l'inviolabilità delle leggi internazionali e nazionali che regolano la nostra convivenza civile e che hanno permesso alle democrazie europee di non ripetere gli errori tragici del passato».