Stesso nome e stessa città. Valerio del Grosso abita a Roma e su facebook in queste ore è stato bersagliato da insulti e minacce in quanto omonimo di uno dei due fermati per l'omicidio del personal trainer 24enne Luca Sacchi davanti a un pub in zona Colli Albani a Roma. La somiglianza non c'è eppure sono diversi i leoni da tastiera che si sono accaniti contro di lui tanto da spingerlo in un post disperato nel quale è costretto a spiegare sottolineando che «non sono io il Valerio Del Grosso della tragedia di Colli Albani». Il giovane è stato costretto a scrivere il post «viste le ripetute richieste di amicizia che mi stanno arrivando - scrive il giovane disperato sulla sua pagina -, i messaggi d'insulti su link e foto del mio profilo e tanto altro».

 

«Ti consiglio di cambiare nome, fare gli screenshot degli insulti, bloccare gli utenti molesti ed eventualmente, denunciarli per diffamazione - suggerisce Wendy -. Mi spiace che ci sia gente tanto idiota in giro da non sapere cos'è l'omonimia». «Porta pazienza, purtroppo i social abbondano di webeti» aggiunge Sem. Inutili le condivisioni delle foto dei due fermati, accompagnate da un «guardate, non è lui». «Spero che buttino le chiavi» gli scrivono insieme a insulti irripetibili tanto che Rosy sbotta. «La gente è fusa» scrive, invitando l'omonimo al perdono della «bolgia di analfabeti funzionali che circola su Fb».