È un condensato di orrore l'atto d'accusa che i pm di Venezia hanno notificato ieri al giovane a cui viene contestata una crudeltà «chiaramente eccedente l'intento omicida»
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Settantacinque coltellate, di cui una ventina derivanti dalla difesa (con le mani) della vittima, colpita più volte anche al volto. È un condensato di orrore l'atto d'accusa che i pm di Venezia hanno notificato ieri a Filippo Turetta per l'omicidio di Giulia Cecchettin.
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Al giovane viene contestata una crudeltà «chiaramente eccedente l'intento omicida». Il controllo che esercitava sulla ragazza - riferiscono i quotidiani, citando l'atto di conclusione indagini - era continuo. Turetta aveva installato una app-spia sul cellulare di Giulia, e aveva pianificato il delitto e la fuga «almeno dal 7 novembre», 4 giorni prima dell'omicidio.