Secondo gli investigatori la 22enne era già morta quando è stata lanciata nella scarpata dove poi il corpo è stato ritrovato. Venti le coltellate inferte. Il papà su Facebook: «Amore, mi manchi già tantissimo. Abbraccia la mamma e dalle un bacio da parte mia»
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Filippo Turetta è stato fermato questa mattina in Germania. Lo dice all'Ansa l'avvocato del giovane, Emanuele Compagno, che ne ha avuto conferma e ha informato i genitori.
Giulia era già morta quando è stata lanciata nella scarpata della Val Caltea, a Barcis, dopo essere stata scaricata dall'auto di Filippo. Ne sono convinti gli investigatori sulla scorta di quanto ha riferito loro il medico legale Antonello Cirnelli che ha svolto l'ispezione esterna della salma per conto della Procura di Pordenone. Come apprende e riferisce l'Ansa, le coltellate alla testa e al collo erano svariate e molto profonde, inferte con grande violenza. Venti in tutto. Appare dunque impossibile che la ragazza fosse ancora viva, molte ore dopo, quando l'ex fidanzato ha scaricato il corpo in un canalone, a centinaia di chilometri dal luogo dell'aggressione.
Il tragico epilogo | Giulia è stata uccisa con diverse coltellate alla testa e al collo. I genitori di Filippo Turetta: «Consegnati»
«Amore, mi manchi già tantissimo. Abbraccia la mamma e dalle un bacio da parte mia». Lo scrive stamane sul proprio profilo Facebook Gino Cecchettin, il papà di Giulia. Poi una citazione «L'amore vero non umilia, non delude non calpesta, non tradisce e non ferisce il cuore. L'amore vero non urla, non picchia, non uccide».
Preso vicino a Lipsia
Filippo Turetta è stato arrestato vicino a Lipsia, in Sassonia, bloccato sull'autostrada A9 all'altezza della cittadina di Bud Durremberg e si trova ora in un ufficio della polizia tedesca. Sarà un giudice tedesco a valutare il Mae, cioè il mandato di arresto europeo, e a decidere sulla consegna all’Italia del 22enne che dovrà rispondere dell'omicidio dell'ex fidanzata.
Il ragazzo era al volante della sua auto. L’ultima volta era stato avvistato in Austria, a Lienz e in Carinzia, dove il sistema targa-system, quello di riconoscimento e controllo delle targhe, aveva fotografato il passaggio della macchina.
Lutto regionale
«Grazie all'arresto europeo il ragazzo potrà essere affidato in pochi giorni alle forze dell'ordine e alla giustizia italiana per subire un giusto processo». Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, aggiungendo che l'arresto è avvenuto «grazie al lavoro di coordinamento tra le nostre forze dell'ordine e quelle tedesche».
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha disposto il lutto regionale per il giorno delle esequie: «Avremo tutte le bandiere delle istituzioni a mezz'asta e l'intero Veneto si stringerà in un abbraccio alla famiglia, agli amici di Giulia, a tutti coloro che le hanno voluto bene».
Soldi insanguinati per fare benzina
Intanto emerge un altro particolare raccapricciante. Per fare benzina durante la sua fuga, Filippo Turetta avrebbe usato banconote macchiate di sangue. Le telecamere di un distributore automatico di Cortina, dove si è fermato domenica scorsa per fare rifornimento - scrive il Corriere Veneto - hanno inquadrato la Fiat Punto nera e il ragazzo che introduceva il denaro nello sportello. Quando il titolare della stazione di servizio ha aperto l'impianto, qualche giorno dopo, tra le banconote ne ha trovata una da 20 euro con macchie di sangue.
Sul pc le ricerche di kit di sopravvivenza
Ricerche su kit per la sopravvivenza in alta quota sarebbero emerse analizzando la cronologia del computer del 22enne. Lo scrive il Corriere della Sera. Dagli accertamenti effettuati sul pc, inoltre, vi sarebbe una ricerca su itinerari nel versante tirolese meridionale dell'Austria. Tra il materiale sequestrato a casa di Turetta c'è anche del nastro adesivo, per capire se si tratti dello stesso materiale che figura tra i reperti trovati nel parcheggio della ditta "Dior" a Fossò, teatro della lite violenta con Giulia registrata dalle telecamere di sorveglianza.