Dopo i numerosi casi di malori tra gli atleti di triathlon, questa volta a risentire della scarsa qualità delle acque del fiume sono stati i nuotatori di fondo. Ma per il comitato olimpico chiarisce: «È balneabile»
Tutti gli articoli di Italia Mondo
PHOTO
L'entusiasmo per le Olimpiadi di Parigi 2024 è stato in parte offuscato da una preoccupante questione sanitaria: l'inquinamento della Senna. Nonostante i numerosi sforzi per rendere balneabile il fiume, i rischi per la salute degli atleti rimangono alti, come confermato dalla Società italiana di medicina ambientale.
Allenamenti cancellati, gare a rischio
A causa di un nuovo superamento dei limiti di inquinamento, gli allenamenti di nuoto in acque libere previsti per oggi sono stati annullati. Si tratta del quinto stop dall'inizio dei Giochi, un segnale allarmante che getta ombre sulla possibilità di disputare le gare nelle date stabilite. Nonostante i ripetuti annunci di balneabilità da parte degli organizzatori, i dati reali sembrano raccontare una storia diversa. Secondo le autorità, i livelli di Escherichia coli e enterococchi sarebbero "molto bassi" nei punti di campionamento più vicini alle zone di gara. Tuttavia, un valore eccedente i limiti è stato rilevato in un punto più distante, sollevando interrogativi sulla reale qualità delle acque.
Ma per il CIO, il Comitato Olimpico Internazionale, la Senna «è balneabile» e la presenza di batteri "E-Coli" ed enterococchi sono molto bassi nei tre punti in cui vengono prelevati i campioni La decisione di annullare gli allenamenti è stata presa "per precauzione", in attesa dei risultati delle ultime analisi. Nonostante questi siano stati giudicati "molto buoni", l'incertezza rimane alta. Gli atleti e i loro staff tecnici guardano con preoccupazione alle gare in programma, temendo possibili rischi per la salute.
La questione si complica ulteriormente alla luce dei presenti casi di contaminazione da E.Coli tra gli atleti di triathlon. Sebbene gli organizzatori non abbiano ancora confermato ufficialmente questi casi, la notizia ha suscitato grande allarme e ha riacceso il dibattito sulla sicurezza delle acque della Senna.
Le prossime mosse
Le prossime ore saranno cruciali per capire se le gare di nuoto in acque libere si svolgeranno come previsto. Gli organizzatori dovranno valutare attentamente i dati a disposizione e garantire la massima sicurezza per gli atleti. Nel frattempo, cresce la pressione affinché si prendano in considerazione soluzioni alternative, come lo spostamento delle gare in un luogo con acque più pulite.
Un'immagine olimpica a rischio
La vicenda della Senna rischia di lasciare un'ombra sulle Olimpiadi di Parigi 2024. L'incapacità di garantire la qualità delle acque per le competizioni acquatiche solleva seri interrogativi sull'organizzazione dei Giochi e sull'impegno delle autorità nel tutelare la salute degli atleti.
La decisione di far disputare le gare di nuoto in acque libere nella Senna è stata fin da subito oggetto di dibattito tra gli esperti. L'episodio della triatleta belga Claire Michel, che si è ammalata dopo aver nuotato nel fiume, ha acceso ulteriormente i riflettori su questa problematica.
«La presenza di batteri fecali nelle acque fluviali rappresenta un rischio concreto per la salute umana - spiega Alessandro Miani, presidente della SIMA - l'escherichia coli, ad esempio, può provocare gravi infezioni gastrointestinali, mentre il contatto con l'acqua contaminata può causare dermatiti e infezioni oculari».
Oltre ai rischi legati ai batteri fecali, gli atleti che gareggiano nella Senna sono esposti ad altre minacce per la salute. La leptospirosi, una malattia infettiva causata da batteri presenti nell'urina di animali come ratti e topi, rappresenta un serio pericolo. I sintomi includono febbre alta, mal di testa, dolori muscolari e possono evolvere in forme più gravi se non trattate tempestivamente.
Ma i pericoli non si limitano ai patogeni. Le acque dei fiumi, come la Senna, sono spesso contaminate da una vasta gamma di inquinanti chimici, tra cui metalli pesanti, pesticidi e altre sostanze tossiche. L'esposizione a lungo termine a questi contaminanti può provocare danni a diversi organi e sistemi, aumentando il rischio di sviluppare malattie croniche.