Il magma del vulcano attivo più alto d’Europa ha percorso poche centinaia di metri. «Nessun pericolo per centri abitati e persone»
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L'Etna è tornato in eruzione: due fratture sub-terminali si sono aperte alla base del cratere Sud-Est e sul fianco nord-orientale del Nuovo cratere Sud-Est.
Il monitoraggio costante da parte degli esperti – al momento – ha fatto emergere due colate laviche al momento poco alimentate che hanno percorso poche centinaia di metri nella zona sommitale del vulcano attivo più alto d'Europa. Il tremore dei condotti magmatici interni ha raggiunto valori medio-alti e attualmente è in diminuzione. Il fenomeno è accompagnato da un'attività stromboliana dai crateri principali che però non impatta sull'aeroporto di Catania che è pienamente operativo.
«Nessun pericolo per centri abitati e persone»
«Siamo all'avvio di una nuova fase eruttiva dell'Etna - spiega il direttore dell'Ingv di Catania, Eugenio Privitera - che potrebbe finire presto o durare mesi. I fenomeni sono tutti confinati nella zona sommitale del vulcano e non costituiscono un pericolo per centri abitati e persone, ma bisognerà controllare i flussi di turisti nella zona per la loro sicurezza».