Sventato un assalto alla Regione Lombardia grazie alle forze di polizia che hanno lanciato fumogeni. Nella città piemontese: danni a locali, prelevati materiali da cantieri, incendiati cassonetti dei rifiuti
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Notte di tensioni a Milano e Torino. Nella città lombarda, in particolare, circa un centinaio di manifestanti al grido di 'libertà libertà' e 'vogliamo i soldi' hanno sfilato lungo corso Buenos Aires, dove hanno esploso dei petardi e hanno lanciato una molotov contro un'auto dei vigili urbani, che però non è stata presa. Dopo essersi diretti verso Porta Venezia, sono arrivati in piazza della Repubblica. I manifestanti hanno tentato anche un assalto, sventato dalle forze dell'ordine, sotto la sede della Regione Lombardia. Dopo aver lanciato i fumogeni hanno sfondato diverse transenne, rovesciato i cassonetti e staccato alcuni spartitraffico provvisori. Sono state 28 le persone portate in Questura per accertamenti. Tra loro, anche giovanissimi. Nel corso dei disordini un poliziotto è rimasto contuso: gli avrebbero lanciato contro un casco.
Danni a Milano
"Io lavoro e mi faccio il c..., voi fate schifo" ha reagito, così, un manifestante fermato dalla polizia in via Benedetto Marcello, zona Buenos Aires, a Milano. Durante gli scontri, i manifestanti hanno messo a ferro e fuoco le vie del centro danneggiando dehors (spazi esterni dei locali) e monopattini, oltre a lanciare pietre, petardi e bottiglie di vetro. Momenti di alta tensione si sono verificati vicino alla sede della Regione Lombardia, in via Melchiorre Gioia, dove i manifestanti, alcuni armati di catene hanno alimentato la protesta, mentre i poliziotti hanno risposto lanciando fumogeni.
Lacrimogeni contro i manifestanti
L'obiettivo era muoversi compatti contro la Regione Lombardia. Un assalto sventato con fermezza dalle forze di polizia e dal servizio messo in piedi dalla Questura, a difesa dei vari ingressi del Palazzo della Regione, e che ha portato gli agenti a lanciare alcuni lacrimogeni contro i manifestanti. Durante le protesta, nonostante la tensione fosse altissima, non si sono mai registrati momenti di contatto vero e proprio tra gli agenti e i manifestanti.
Scene di guerriglia a Torino
Scene da guerriglia urbana quelle che hanno avuto per teatro lunedì sera il centro città di Torino, in particolare piazza Castello e le vie limitrofe, tra cui la centralissima via Roma. Quella che nelle scorse ore sui social era stata annunciata come una manifestazione di popolo contro le chiusure decise dal governo per fronteggiare la nuova ondata di coronavirus, si è trasformata in oltre due ore di lanci di bottiglie, pietre, bombe carta contro le forze dell'ordine che prima hanno risposto con cariche di alleggerimento, poi quando la tensione si è alzata hanno utilizzato i lacrimogeni per disperdere i manifestanti.
Alla fine il bilancio è una decina di feriti tra i poliziotti, un fotoreporter, colpito alla testa da una bottiglia, e di una decina di manifestanti fermati per accertamenti: al momento sette sarebbero stati arrestati e due denunciati per accuse che vanno dalla resistenza aggravata a pubblico ufficiale in corso, al travisamento e al danno di oggetti mentre al vaglio degli inquirenti c'è l'ipotesi di devastazione. Tra di loro vi sarebbero alcuni ultrà e nessuno sarebbe titolare di un'attività o dipendente di un esercizio pubblico.
Devastati i locali esterni
Durante i disordini, i manifestanti hanno devastato dehors di locali chiusi per effetto dell'ordinanza che impone di abbassare le serrande alle 18, divelto e dato alle fiamme cassonetti dei rifiuti e alcuni materiali prelevati da un cantiere, preso di mira le vetrine di numerosi negozi, che sono state colpite da pietre. Alcuni negozi sono stati anche saccheggiati, tra questi Gucci. Poco fa, però una volante della polizia, dopo aver fermato due nordafricani con altrettanti borsoni, ha recuperato buona parte della refurtiva sottratta dal negozio. Ora la situazione è tornata alla calma ma l'attività delle forze dell'ordine prosegue.
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