Intanto i pm di Termini Imerese e i militari della Capitaneria di porto, dopo avere sentito il comandante, stanno interrogando gli altri membri dell'equipaggio e i passeggeri sopravvissuti per tentare di ricostruire quanto accaduto
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Due corpi sono stati individuati e recuperati all'interno della Bayesian, la barca a vela affondata davanti alle coste di Porticiello, nel Palermitano. Altri due sono stati individuati.
Scende così a 2 il numero dei dispersi in seguito al tragico naufragio avvenuto intorno alle 5 del 19 agosto. Nelle ore successive all'affondamento era stato recuperato un primo corpo. Quindici invece le persone messe in salvo dalle motovedette della Guardia costiera e dai vigili del fuoco delle 22 a bordo della barca battente bandiera del Regno Unito.
La tragedia | Barca a vela affondata in Sicilia, riprese le ricerche dei dispersi della Bayesian
Proseguono senza sosta le operazioni di ricerca degli altri dispersi con l'impiego di risorse navali, aeree e subacquee. I sub stanno infatti operando con l'ausilio di un ulteriore veicolo subacqueo a controllo remoto Rov.
Il relitto dello yacht, di proprietà del magnate britannico Mike Lynch che figura tra i dispersi con la figlia Hannah, il presidente di Morgan Stanley International, Jonathan Bloomer, e sua moglie, tutti e quattro cittadini britannici, e l'avvocato americano Christopher Morvillo (legale di Lynch) con la consorte, è adagiato sulla fiancata di dritta, a una profondità di circa 50 metri. Secondo una prima ispezione esterna, lo scafo non presenterebbe falle e l'albero maestro in alluminio, alto 75 metri, sarebbe integro.
Dopo avere sentito il comandante della Bayesian, James Cutfield, in queste ore i pm di Termini Imerese e i militari della Capitaneria di Porto stanno sentendo gli altri membri dell'equipaggio e i passeggeri sopravvissuti. Le loro testimonianze per cercare di ricostruire quanto successo nel corso del naufragio della barca a vela nel mare di Porticello. Da chiarire cosa sia successo che abbiamo provocato l'inabissamento della nave in pochissimi minuti.
Per le ricerche sono arrivati altri sub compresi i sommozzatori che hanno preso parte alla ricerche della strage della Concordia, avvenuta la notte tra il 13 e il 14 gennaio del 2012. In questo modo potranno essere intensificate le immersioni per cercare di raggiungere le cabine che si trovano nella parte bassa dello scafo.
Il "robot" è capace di operare sul fondale marino fino ad una quota di 300 metri e un'autonomia tra le 6 e le 7 ore. Il dispositivo messo in campo dalla Guardia Costiera, dotato di un'avanzata tecnologia che permette di indagare i fondali e di registrare video e immagini dettagliate, punta a fornire elementi utili e puntuali per ricostruire la dinamica dell'incidente a beneficio della Procura della Repubblica di Termini Imerese.