Tre migranti sudanesi sono stati uccisi, e altri quattro feriti, in una sparatoria avvenuta la scorsa notte a Khums, est di Tripoli, durante le operazioni di sbarco. Erano stati intercettati in mare e riportati a terra dalla Guardia Costiera libica. Lo rende noto l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) riferendo che «le autorità locali hanno iniziato a sparare nel momento in cui alcuni migranti, scesi da poco a terra, avevano cercato di darsi alla fuga».

Oim: «Intollerabile sofferenze patite dai migranti»

I feriti sono stati portati in ospedali della zona, mentre la maggior parte dei sopravvissuti all'incidente è stata trasferita in centri di detenzione. «Le sofferenze patite dai migranti in Libia sono intollerabili», ha affermato Federico Soda, capo missione Oim in Libia. «L'utilizzo di una violenza eccessiva ha causato ancora una volta delle morti senza senso, in un contesto caratterizzato da una mancanza di iniziative pratiche volte a cambiare un sistema che spesso non è in grado di assicurare alcun tipo di protezione». L'ente ribadisce che «la Libia non è un porto sicuro» e lancia nuovamente un appello all'Unione Europea e alla comunità internazionale «affinché si agisca con urgenza per fermare i ritorni nel Paese africano di persone vulnerabili».

 

«È necessario mettere in atto un sistema alternativo che permetta che le persone soccorse o intercettate in mare siano portate in porti sicuri - si legge in una nota -. È altresì necessario che ci sia una maggiore solidarietà tra gli Stati europei e gli Stati mediterranei che si trovano in prima linea».

I gruppi riportati in Libia

Nei primi sette mesi di quest'anno sono stati 6.518 i migranti riportati in Libia dalla Guardia costiera libica, per la maggior parte uomini (5.716), ma anche donne (462) e minori (340) tra cui 84 bambine: sottolinea l'Organizzazione mondiale per le migrazioni  in un bollettino settimanale diffuso su Twitter. In tutto il 2019 le operazioni libiche di recupero di migranti in mare avevano riportato in Libia 9.225 persone. Nel 2020 gli annegamenti sulla "rotta mediterranea centrale", quella che dalla Libia porta all'Italia, sono stati finora 101 e 168 i migranti dati per dispersi, si evidenzia ancora. In tutto l'anno scorso, nello stesso braccio di mare, i morti erano stati 270 e 992 i dispersi, ricorda infine l'agenzia Onu.