Tra loro dieci donne, una delle quali incinta, e due bimbi, uno di appena due mesi. Lo riferisce L'Organizzazione internazionale per le migrazioni che ha ascoltato tre naufraghi superstiti
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Un'altra tragedia immane. Sono 117, secondo i superstiti, le vittime del tragico naufragio verificatosi ieri al largo della Libia. Lo riferisce L'Organizzazione internazionale per le migrazioni che ha ascoltato i tre naufraghi - due sudanesi e un gambiano - trasferiti e curati a Lampedusa. Hanno riferito, spiega il portavoce dell'Oim, Flavio Di Giacomo, di essere partiti giovedì in 120 su un gommone che si è sgonfiato dopo circa undici ore di navigazione, e le persone via via sono cadute e la maggior parte annegate. Tra loro dieci donne, una delle quali incinta, e due bimbi, uno di appena due mesi. Provenivano soprattutto da Nigeria, Camerun, Gambia, Costa d'Avorio e Sudan. I tre, che sono traumatizzati e sotto choc, ma in buone condizioni di salute, hanno raccontato di essere rimasti tre ore in acqua, prima di essere recuperati, assistendo alla tragedia.