L'Aula della Camera ha respinto, con 184 no, 72 sì e 44 astenuti, la proposta di legge di ratifica ed esecuzione dell'Accordo recante modifica del Trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità, fatto a Bruxelles il 27 gennaio e l'8 febbraio 2021. Per quanto concerne la maggioranza, Fratelli d'Italia e Lega hanno votato contro la ratifica, mentre Forza Italia e Noi moderati si sono astenuti. Hanno votato a favore Pd, Più Europa, Iv e Azione.

Maggioranza divisa

Maggioranza divisa già in commissione Bilancio sulla ratifica dell'accordo che modifica il Mes. Lega e FdI hanno detto sì al parere contrario alla ratifica del Mes, votando quindi contro il meccanismo di stabilità, FI si è astenuta.  Il parere era stato riformulato in parte rispetto a quello inizialmente presentato dalla relatrice di FdI ma è rimasto contrario. Assenti in commissione gli esponenti del M5s. Subito dopo l'Aula della Camera ha iniziato l'esame della ratifica del Mes. L'Assemblea aveva infatti approvato la richiesta di inversione dell'ordine del giorno in tal senso. Il M5s si è astenuto, Avs ha votato contro. 

Il parere contrario alla ratifica della riforma del Mes approvato dalla commissione Bilancio della Camera ha un testo definitivo modificato rispetto a una prima versione definita questa mattina. Si conferma che la proposta di legge è «carente di meccanismi idonei a garantire il coinvolgimento del Parlamento nel procedimento per la richiesta di attivazione del Meccanismo europeo di stabilità, con ciò escludendo le Camere da procedure di significativo rilievo sul piano delle scelte di politica economica e finanziaria».  Nel testo definitivo si afferma che «tale esclusione potrebbe incidere sulla possibilità per il Parlamento di monitorare in modo adeguato eventuali effetti indiretti della ratifica del Trattato, considerando che la mera richiesta di versamento di ulteriori quote di capital»", ai sensi dell'articolo 9 del trattato istitutivo del Mes, «si prospetta come cogente rispetto ad ogni impegno di finanza pubblica, determinando intuibili effetti a carico della finanza pubblica».

«Sul Mes la Lega non ha mai cambiato idea in vent'anni, è uno strumento inutile se non dannoso che porterebbe un lavoratore italiano a dover mettere dei soldi per salvare una banca tedesca. Non penso sia utile e siccome il Parlamento è sovrano, il Parlamento vota in base all'interesse nazionale italiano: i tedeschi fanno gli interessi tedeschi, noi quelli degli italiani. La posizione della Lega è sempre stata e continua a essere chiara». Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini, intervenuto all'inaugurazione del ponte Leonardo Da Vinci a Sasso Marconi (Bologna).

Opposizioni all'attacco

«La maggioranza si è spaccata, non c'è più». Lo hanno affermato i capigruppo di Iv in commissione Bilancio, Luigi Marattin, e il dem Piero De Luca, capogruppo in commissione affari Ue, al termine del voto della Bilancio sul parere contrario alla ratifica della modifica del Mes. Rincara la dose il deputato di Avs Marco Grimaldi: «Maggioranza in frantumi, come la credibilità della Meloni».

 «Il voto sul Mes ha reso evidenti le spaccature nella maggioranza su una vicenda rilevante per l'Italia e per l'Ue. Fanno fare una pessima figura al nostro Paese», ha poi ribadito la capogruppo Pd alla Camera Chiara Braga al termine del voto in commissione Bilancio sul parere.