La premier parla del suo rapporto con il miliardario statunitense che entrerà nell’amministrazione Trump: «Chi prima lo corteggiava ora lo dipinge come un mostro»
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Io ed Elon Musk «siamo sicuramente due persone che hanno un ottimo rapporto. È un uomo geniale ed è sempre molto interessante confrontarsi con lui. È una grande personalità del nostro tempo, un innovatore straordinario e che ha sempre lo sguardo rivolto al futuro. Trovo naturale poter dialogare con lui. Certo, ci sono cose su cui il nostro punto di vista è più simile, altre che ci vedono più distanti, ma questo non impedisce il confronto. E, mi consenta, fa abbastanza sorridere chi fino a ieri esaltava Musk come un genio e oggi invece lo dipinge come un mostro, solo perché ha scelto il campo ritenuto “sbagliato” della barricata. Io, da sempre, non ragiono così». Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni rispondendo, in un'intervista al settimanale Sette del Corriere della Sera, a una domanda sul suo rapporto col miliardario statunitense, nonché futuro componente della nuova amministrazione Usa, Elon Musk.
E quando le viene obiettato che alcune opportunità concesse alle aziende di Musk potrebbero diventare un rischio per la nostra sicurezza nazionale, la premier ribatte che «in primo luogo ho lavorato e lavoro per avere maggiori investimenti in Italia e valuto l'utilità di ogni investimento con la lente dell'interesse nazionale, non con quella delle idee politiche o dell'amicizia di chi investe. Questo lo facevano altri. La bussola della mia azione è la difesa dell'interesse nazionale - sottolinea Meloni -. E questo include, ovviamente, anche la necessità di contemperare le istanze di partecipazione e innovazione con le esigenze di sicurezza. Ma è un ragionamento che si applica a chiunque voglia investire in Italia, indipendentemente dal nome che porta l’azienda».