Pranzi e cene coi parenti sono fortemente sconsigliati, ma se proprio non se ne può fare a meno bisognerebbe seguire alcuni accorgimenti. Il professore Di Perri suggerisce di non sedersi a tavola e tenere le finestre aperte
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«Non possiamo entrare nelle case delle persone ma la nostra è una forte raccomandazione di non ricevere a casa persone non conviventi». Così si era espresso il premier Conte in occasione della conferenza stampa con cui aveva presentato il nuovo Dpcm entrato in vigore il 4 dicembre. I tradizionali pranzi e cenoni con parenti sono quindi fortemente sconsigliati, ma qualora non se ne possa proprio fare a meno si possono almeno seguire delle regole per ridurre il rischio contagio.
Giovanni Di Perri, professore ordinario di Malattie infettive all'Università di Torino, dalle pagine de La Stampa ha elargito una serie di consigli. Il tutto riassumibile così: «Primo, non fate niente. Secondo, evitate il pranzo seduti a tavola. Terzo, se proprio ci tenete datevi delle regole».
«L'ideale - sottolinea Di Perri - sarebbe limitare l'evento a persone che già convivono o si sono frequentate di recente, con un limite di posti a tavola, il numero più basso possibile, ed escludendo i parenti oltre 65: se gli vogliamo davvero bene questo è l'anno di lasciarli tranquilli». Ma se i nonni ci saranno, anche qui la soluzione è servita: alla vigilia ci si potrebbe ad esempio sottoporre ad un tampone rapido comprato in farmacia.
In ogni caso, afferma il virologo, sarebbe opportuno limitare al massimo, nella settimana precedente, i contatti con le altre persone, evitando anche incontri per regali ed auguri. Il giorno del pranzo o cena in famiglia, poi, importante mantenere misure come il distanziamento e l’uso delle mascherine. E i padroni di casa farebbero bene anche a tenere due finestre aperte, per permettere il cambio d’aria. «La gran parte dei contagi avviene tramite il respiro – spiega Di Perri -, per cui finestre e mascherine sono i punti fondamentali da osservare. Sarebbe importante per esempio togliere la mascherina solo per mangiare, in particolare gli ultra 65enni, e rimetterla nell'attesa tra le varie portate».
«Meglio in piedi che seduti», aggiunge l’esperto. Ma se l’idea è quella di sedersi a tavola, i commensali dovrebbero avere accanto le persone conviventi o che frequentano di più. Limitare i passaggi di piatti da una mano all’altra e designare una sola persona che versi da bere a tutti. Infine, prestare attenzione anche quando si sta in piedi: in particolare, occhio quando si entra o si esce da una stanza, in modo da evitare di creare assembramenti.
Insomma, festeggiare si può. A patto di non uscire dal proprio comune, divieto imposto dal sopracitato Dpcm per il 25 e 26 dicembre e per l’1 gennaio. E a patto di fare attenzione e possibilmente rispettare le regole suggerite dagli esperti.