Mediaset valica i confini nazionali per trasferire ad Amsterdam, nei Paesi Bassi, la propria sede legale, costituendo un'holding che contiene anche la partecipazione di controllo di Mediaset Espana. E' quanto ha deciso il Cda del Biscione, nell'ottica di facilitare le alleanze internazionali iniziate con l'acquisto di quasi il 10% della tedesca Prosieben.

Un broadcaster paneuropeo

L'holding MediaForEurope (Mfe) sarà quotata sia a Milano sia a Madrid, avrà sede fiscale in Italia, e punterà ad essere «un'eccellenza italiana da cui partirà una sfida europea» - con un processo di fusione inversa che lascerà a Fininvest circa il 36%. «Abbiamo il desiderio di una nuova casa per un broadcaster paneuropeo, nessuna delocalizzazione, tutte le attività rimangono in Italia e Spagna, cosi come la sede fiscale. Sede in Olanda perché lì le regole fanno sì che una società che affronta un cambiamento possa avere una stabilità di azionariato. Non posso non pensare ad altre aziende, per esempio nelle tlc, dove c'è un cambio nell'azionariato ogni due per tre». È quanto ha dichiarato il vicepresidente esecutivo e amministratore delegato del Gruppo Pier Silvio Berlusconi. Con la nascita della 'superholding' del Biscione in Olanda non vi sarà alcun «cambiamento nelle società operative in Italia e Spagna per le operazioni e la residenza fiscale che rimarranno nei rispettivi Paesi», spiega una nota Mediaset.
L’operazione dovrebbe portare a incrementi di efficienza e risparmio stimati tra i 100 e i 110 milioni entro il 2023 e un 'net present value' di circa 800 milioni. Previsto anche un dividendo di 100 milioni e 'buy back' fino a 280 milioni al perfezionamento della fusione, a un prezzo massimo di 3,4 euro per azione.

Un network europeo di tv generaliste?

Il trasferimento in Olanda fa seguito alla precedente mossa di Mediaset di rilevare a fine di maggio il 9,6% della tv tedesca ProsiebenSat con l’obiettivo di studiare con il gruppo bavarese ulteriori sinergie oltre agli accordi commerciali già esistenti nella pubblicità dei video-online per valutare poi la possibilità di ampliare pure la partnership finanziaria. La finalità ultima potrebbe essere quella di riunire sotto la holding olandese anche la francese Tf1 e altri eventuali partner con cui lanciare un network europeo di tv generaliste gratuite che possa reggere la concorrenza di Netflix e degli altri big come Amazon, You Tube, Facebook.