Entro fine mese il ministero dovrà sciogliere le riserve sulle discipline designate per la seconda prova scritta di indirizzo e sul loro affidamento alla componente esterna della commissione
Tutti gli articoli di Italia Mondo
PHOTO
Percorsi sulle Competenze Trasversali e l’Orientamento come requisito d’ammissione all’esame e colloquio orale parzialmente rivisto. Ma anche materia - o materie - oggetto della seconda prova e discipline affidate ai commissari esterni. Ecco i principali aspetti “inediti” della Maturità 2024. Tuttavia nessuno stravolgimento, ma solo una “manutenzione della versione attuale”, come ha affermato il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Anche perché per modifiche di sostanza servirebbe un passaggio legislativo, che al momento non è in agenda.
A giorni ne sapremo di più: entro fine gennaio, ad esempio, Viale Trastevere dovrà sciogliere la riserva sulle materie designate per la seconda prova scritta di indirizzo e sul loro affidamento alla componente esterna della commissione. E, probabilmente, quella sarà l’occasione per mettere i puntini sulla “manutenzione” annunciata dal Ministro. Il portale specializzato Skuola.net ha provato a tracciare una guida alla Maturità 2024 sulla base degli elementi emersi finora.
L’alternanza scuola lavoro requisito d’ammissione all’esame
Anche se se ne parla poco, è molto probabile che, per poter essere ammessi all’esame di Stato, i maturandi dovranno aver svolto i Percorsi sulle Competenze Trasversali e l’Orientamento, la vecchia alternanza scuola-lavoro, così come previsto per il proprio percorso di studi. Ovvero: almeno 90 ore di formazione extra-scolastica se si frequenta un liceo, minimo 150 se si è iscritti a un istituto tecnico, 210 ore di base se si è in un istituto professionale; da espletare nel corso dell’ultimo triennio di scuola. Un requisito, questo, che era stato uno dei pilastri dell’ultima riforma organica della Maturità (datata 2017). Ma che per varie ragioni, pandemia inclusa, ne era stata prorogata l’attuazione anno dopo anno. Dato che nel Milleproroghe, strumento in passato usato per rimandarne l’entrata in funzione, non c’è traccia di provvedimenti del genere sembra che questa tornata sia la volta buona.
Un “ritocco” al colloquio orale è più che una possibilità
Ma il ministro Valditara ha anticipato anche un «ritocco» al colloquio orale, atto finale dell'esame. Pur riconoscendo la bontà della versione attuale del faccia a faccia tra gli studenti e la commissione, il responsabile di Viale Trastevere vorrebbe che l’orale non venisse ridotta a una semplice «interrogazione». Per questo, ha sottolineato la volontà di renderlo sempre più uno strumento «per capire cosa ha capito lo studente, se ha capito come fare collegamenti interdisciplinari, se ha assimilato le nozioni». Solo l’ordinanza sulla Maturità, ormai imminente, chiarirà definitivamente cosa intendeva dire con queste parole. Fermo restando che la legge non cambia: il colloquio verterà su tutti gli argomenti di tutti le materie studiate nel corso dell’ultimo anno, inclusa l’educazione civica nonché la relazione sui progetti di PCTO svolti.
Una o due materie? Il dilemma della seconda prova scritta
Altro punto d’attenzione, che troverà soddisfazione nel giro di una settimana o giù di lì, è quello relativo alle materie protagoniste degli scritti, in primis di quello d’indirizzo. Se il MIM dovesse rispettare le consuete tempistiche, entro il 31 gennaio renderà pubblico l’elenco delle discipline e il commissario a cui saranno assegnate, se interno o esterno. Ciò che, però, in molti non hanno considerato è che, normativa alla mano, il secondo scritto, in alcuni percorsi di studio, potrebbe essere basato su più materie caratterizzanti: ad esempio, al liceo Scientifico potrebbero capitare sia matematica che fisica; al liceo Classico, sia latino che greco. Se il Ministero volesse tornare a un esame quanto più aderente allo spirito della riforma, potrebbe optare per quest’ultima soluzione, già sperimentata prima della pandemia. Restano pochissimi giorni per scoprire cosa deciderà.
Confermate commissioni miste e INVALSI obbligatorie
Dopodiché, per fortuna, le incognite finiscono qui. Il resto della struttura d’esame è abbastanza chiaro e ricalca proprio la legge di riferimento attualmente vigente. Anche quest’anno, oltre ai PCTO (salvo marce indietro dell’ultimo minuto), tra i requisiti di ammissione all’esame ci sarà l’aver svolto le prove INVALSI di quinta superiore, previste nel corso del mese di marzo: basterà sostenere, l’esito non influirà minimamente sull’esito della Maturità. A completare la rosa dei requisiti d’accesso alle prove, poi, ci vorrà almeno il 6 in tutte le materie scolastiche, condotta compresa. Anche se i professori potrebbero “chiudere un occhio” davanti a una sola insufficienza, purché il consiglio di classe motivino adeguatamente la scelta di far passare lo stesso lo studente. In ultimo, occorrerà aver frequentato le lezioni per almeno il 75% delle ore totali. Altra certezza è pure la composizione della commissione d’esame: 3 professori interni alla propria scuola, 3 esterni provenienti da altri istituti, 1 presidente (sempre esterno), per un totale di 7 commissari.
Gli appuntamenti principali della Maturità 2024
Infine, il passaggio più importante: l’esame vero e proprio. L’appuntamento, per tutti gli studenti che verranno ammessi, è per mercoledì 19 giugno, quando si inizierà con la consueta prima prova di Italiano. I maturandi potranno cimentarsi con una delle sette tracce proposte: 2 di analisi del testo, basate su un testo di letteratura italiana prodotto dall’unità d’Italia in poi; 3 opzioni di testo argomentativo, basate su discipline varie; 2 temi di attualità. Il giorno dopo, giovedì 20 giugno, sarà la volta della temuta seconda prova, che come detto si concentrerà su una o più materie caratterizzanti l’indirizzo di studio. A chiudere il trittico delle prove ci penserà il colloquio orale, che partirà subito dopo la pubblicazione dei risultati degli scritti: un percorso multidisciplinare, che dovrà partire da un argomento proposto dalle singole commissioni al candidato di turno, corredato da una relazione (o un elaborato) sull’esperienza di PCTO e da un confronto corale sull’esito delle prove scritte. Qualcuno, però, dovrà sostenere una terza prova scritta. Sono gli studenti delle sezioni ESABAC, ESABAC techno, dei percorsi a opzione internazionale, delle scuole della Regione autonoma Valle d’Aosta e della Provincia autonoma di Bolzano, delle scuole con lingua d’insegnamento slovena e con insegnamento bilingue sloveno/italiano del Friuli Venezia Giulia.
Come si forma il punteggio d’esame
Per completare il quadro delle informazioni essenziali sulla Maturità 2024 non resta che parlare della struttura del punteggio - espresso sempre in 100/100 - anch’essa immutata rispetto allo scorso anno: le tre prove d’esame potranno portare in dote agli studenti fino a 20 punti ciascuna. Il resto lo faranno i crediti accumulati dai maturandi durante l’ultimo triennio delle superiori: un massimo di 40 punti. Per superare la missione, occorrerà un minimo di 60 punti complessivi. Chi volesse ambire al massimo dei voti, ma non riuscisse a raggiungerlo attraverso crediti scolastici e prove d’esame, può sperare nell’aiuto della commissione: i professori, infatti, avranno fino a 5 punti bonus da poter assegnare agli studenti più meritevoli, ovvero quelli che hanno minimo 30 crediti di partenza e avranno accumulato almeno 50 punti durante le prove finali. Per avere il 100/100 con lode, invece, sarà indispensabile aver fatto percorso netto, 60 punti tra scritti e orale e un punteggio di ammissione di 40; solo così la commissione sarà autorizzata ad assegnare la menzione d’onore.