Ad organizzare i così detti 'sposalizi di comodo' sarebbero stati due pachistani, mentre le donne compiacenti avrebbero ricevuto compensi tra i mille e i duemila euro
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Sei stranieri e tre italiani sono stati denunciati dalla polizia di Viterbo in seguito all’accusa di aver organizzato falsi matrimoni falsi tra cittadini europei e extracomunitari. I soggetti accusati si sarebbero presentati presso l’ufficio immigrazione della questura per richiedere il permesso di soggiorno, con validità di 5 anni, dopo aver sposato cittadini italiani o comunitari, facendo risultare questi matrimoni come un espediente per ottenerlo.
Le indagini
L'attività d'indagine, coordinata dalla Procura di Viterbo, si è incentrata su alcune richieste per la carta di soggiorno segnalate dall'ufficio immigrazione in relazione a tre matrimoni che erano stati celebrati nel Comune di Civita Castellana.
In seguito alle attività investigative e alle diverse perquisizioni, sono stati sequestrati numerosi documenti consentendo all’autorità giudiziaria di denunciare nove soggetti per il reato di introdotta falsità ideologica del pubblico ufficiale in atti pubblici (che determina il solo tentativo di reato). Dopo le indagini è emerso che ad organizzare i così detti “matrimoni di comodo” sarebbero stati due pachistani, mentre le donne compiacenti avrebbero ricevuto compensi tra i mille e i duemila euro. Sono in corso ulteriori valutazioni emessi dall’A.G. per eventuali provvedimenti di revoca sui permessi indebitamente ottenuti dagli extracomunitari, si attendono aggiornamenti .