Il padre avrebbe dato al ragazzo anche un ultimatum: entro un mese avrebbe dovuto dimostrargli che era stato assieme a una donna. Coinvolta anche la madre, secondo l'accusa non avrebbe fatto abbastanza per impedire le violenze
Tutti gli articoli di Italia Mondo
PHOTO
Gli avrebbe dato addirittura un ultimatum: entro un mese avrebbe dovuto dimostrargli che era stato assieme a una ragazza. Il giovane, stanco dei continui maltrattamenti e delle umiliazioni da parte del padre, a cui si sarebbero aggiunte anche delle minacce, solo perché gay, si è così rivolto allo psicologo della scuola, raccontandogli il dramma che stava vivendo. Da qui la segnalazione alla polizia che ha fatto scattare le indagini.
Il ragazzo è stato prima allontanato da casa e affidato a un’altra famiglia, ora la procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio per entrambi i suoi genitori.
L’incubo, per il giovane, inizia nel 2020 quando suo padre scopre che è gay leggendo il suo diario segreto. Così sarebbero iniziate le violenze fisiche e psicologiche per le quali il pubblico ministero Giulia Rizzo ha chiesto il processo per la coppia. La madre, infatti, secondo l’accusa non avrebbe fatto abbastanza per impedire i maltrattamenti da parte del padre.
Secondo la procura l’uomo, subito dopo la scoperta dell’omosessualità di suo figlio, lo avrebbe colpito con uno schiaffo, dicendogli che non voleva più vederlo in casa e minacciando perfino di buttarlo giù dal balcone. Per punizione, avrebbe confiscato telefono e videogiochi e avrebbe estorto le password di tutti i social per poterlo controllare.
In base a quanto emerso dalle indagini, il padre avrebbe anche costretto il ragazzo ad andare a correre in piena notte e abbassarsi i pantaloni per dimostrare la sua virilità. Secondo gli inquirenti, il tutto aveva lo scopo di umiliarlo e costringerlo a diventare eterosessuale.
La prima udienza è stata fissata per il 22 gennaio 2024.