Almeno 95 persone - 92 a Valencia, due in Castilla-La Mancha e una nella provincia di Malaga - sono morte, molte sono disperse e i danni sono incalcolabili a causa delle inondazioni torrenziali nelle regioni spagnole di Valencia e Castilla-La Mancha, una tempesta che potrebbe ora colpire la provincia di Barcellona.

Il bilancio delle vittime, che continua a salire, è ancora provvisorio. Il Governo spagnolo ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale.

Lo stesso Esecutivo ha spiegato che attualmente «non può fornire dati ufficiali sui dispersi» per le inondazioni a Valencia e in altre zone dell'est del Paese iberico. Ciò «dimostra la tremenda grandezza di questa tragedia», ha spiegato il ministro per le Politiche territoriali, Ángel Víctor Torres, dopo una riunione dell'unità di crisi attivata per gestire l'emergenza.

Le operazioni di soccorso proseguono nel sud e nell'est del Paese, ma sono state ostacolate da linee elettriche abbattute che hanno interrotto l'erogazione di elettricità, nonché da reti telefoniche crollate e strade che rimangono impraticabili. La Comunità di Valencia ha attivato un numero telefonico per segnalare familiari di cui non si hanno notizie (900365112).

Leggi anche

In Spagna in atto lo stesso fenomeno che ha colpito l'Italia

Le violente alluvioni che stanno colpendo la Spagna fanno parte dello stesso fenomeno che nelle scorse settimane ha colpito il Nord Italia, e che ora si è spostato più a ovest. «Si tratta di una circolazione depressionaria che abbiamo già vissuto sul nostro territorio», dice all'Ansa Gianni Messeri, meteorologo del Consorzio Lamma tra Consiglio nazionale delle ricerche e Regione Toscana: «In pratica, l'aria fredda presente in quota rimane isolata, formando una depressione chiusa, ed è particolarmente pericoloso perché si tratta di un fenomeno stazionario - afferma Messeri - che rimane per lunghi periodi nello stesso luogo, e infatti interesserà le regioni spagnole anche nei prossimi giorni». 

Bufera sul governatore di Valencia, allerta con 11 ore di ritardo

E mentre si aggrava di ora in ora il bilancio dei morti scoppia la polemica politica sulla gestione dell'emergenza da parte del presidente della regione di Valencia, il popolare Carlos Mazón, accusato di aver sottovalutato la portata dell'alluvione per tutta la giornata. Al centro della polemica i ritardi dell'amministrazione nel comunicare alla popolazione cosa fare per mettersi in salvo. Un primo allarme 'rosso' è stato lanciato ieri alle 7 da parte dell'autorità meteo nazionale (Aemet). Ma solo 11 ore dopo, esattamente alle 20,03, quando tutta la zona era già travolta dell'inondazione, è arrivata sui cellulari dei residenti l'invito urgente della Protezione civile a non muoversi in tutta la provincia. E dire che il primo messaggio era già chiarissimo: il meteo parlava di un rischio meteorologico estremo con «fenomeni non abituali di intensità eccezionale e un rischio molto alto per la popolazione». Parole del tutto ignorate. In quel momento, Monzon, era a una iniziativa di promozione turistica. 

La sua prima reazione è stata quella di invitare sui social alla prudenza sulle strade. Quindi ha detto di essere convinto che i temporali sarebbero calati di intensità nel pomeriggio. Invece la pioggia continuava a scendere abbondantissima, tanto che alle 11,50, ad esempio, l'Università di Valencia mandava un messaggio ai suoi dipendenti invitandoli a restare a casa, come misura precauzionale. Alle 12 le prime segnalazioni delle esondazioni a Barxeta, a Ribera Alta, di fiumi come il Magro e Jucar. Poi dalle 16 è scattato il panico: i centralini del 112, il servizio di emergenza, hanno cominciato a ricevere sempre più richieste di aiuto, da chi si trovava isolato per strada, chi nelle case alluvionate, chi nelle residenze per anziani. Ma Monzon è sotto accusa non solo per i ritardi di ieri. Tanti in queste ore gli stanno rinfacciando la decisione di eliminare, appena 4 mesi dopo la sua elezione, l'Unità di emergenza valenziana, uno strumento di risposta e di soccorso rapido in caso di catastrofe.

Strade allagate anche nel Cadice, allerta meteo attiva nel sud-ovest del Paese

Effetti del forte maltempo non solo nella zona di Valencia, ma anche in altre zone della Spagna. Come riportato dai media iberici, una tromba d'acqua ha ad esempio colpito nel giro di pochi minuti Jerez de la Frontera, città situata vicino alla costa atlantica, in provincia di Cadice.

Alcuni video mostrano diverse strade del centro completamente allagate, con auto rimaste bloccate, cassonetti trascinati via e pedoni in difficoltà. Problemi di circolazione del traffico si riscontrano intanto anche a Siviglia, dove le piogge sono intente, riporta il 'Diario de Sevilla'. Allerte meteo sono state attivate in tutta la regione sud-occidentale della Spagna.