Mentre a Grosseto la via Giorgio Almirante è ormai praticamente realtà dopo l’ok della Prefettura nei giorni scorsi, c’è un’altra città toscana in cui infiamma la polemica intorno alla possibilità di intitolare una via o una piazza a un altro importante protagonista della Prima Repubblica. Siamo a Lucca e il personaggio politico in questione è diametralmente all’opposto rispetto al leader missino. Si tratta di Sandro Pertini, socialista e Presidente della Repubblica dal ’78 all’’85. È ritenuto il Capo dello Stato più amato dagli italiani, eppure Lucca non vuole intitolargli neanche un angolo di città.

Ieri, infatti, in Consiglio comunale la maggioranza di centrodestra ha detto no alla proposta avanzata dall’opposizione di dedicare una via o una piazza a Sandro Pertini. Una mozione presentata dal consigliere Daniele Bianucci (Sinistra con), «nata - spiega lui stesso sui social - dopo un’iniziativa pubblica che era stata costruita con Anpi Lucca, Fondazione Rosselli, Fondazione di studi storici Turati e associazione Salvemini» e «bocciata da tutta la destra, con la sola eccezione del consigliere Panelli». I voti favorevoli sono stati 12, quelli contrari 17

Una seduta particolarmente accesa quella di ieri, che avrebbe registrato anche momenti di tensione con il fronte del no guidato dall'ex Casapound, e oggi assessore comunale allo Sport, Fabio Barsanti. La "colpa" di Pertini sarebbe quella di aver fatto la Resistenza. «A Lucca una strada a una persona che è stato un partigiano proprio non la possiamo dedicare»: secondo il centrosinistra sarebbe stato questo il commento degli esponenti di maggioranza fuori dall'aula consiliare.

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Pd sul piede di guerra 

Il Pd sulla questione punta il dito contro la maggioranza e il sindaco Mario Pardini, che sarebbe rimasto in silenzio. I dem lucchesi parlano di «brutta pagina» e di «leggerezza o malafede» da parte del centrodestra. «A Lucca, possiamo vivere anche senza una piazza intitolata a Sandro Pertini, ma da ieri sera i lucchesi hanno potuto vedere lo spessore culturale della maggioranza e cosa covano nel profondo i nostalgici dei “bei tempi andati” o i sedicenti fascisti 2.0. Se non fosse reale, questa imbarazzante presa di posizione dell’amministrazione Pardini sembrerebbe una barzelletta», aggiungono in una nota pubblicata sui social. 

Sulla questione è intervenuta anche la segreteria del Pd Elly Schlein. «Si stenta a capire quali siano i valori che guidano le destre in questo Paese. È sconcertante il 'No' arrivato dal Consiglio comunale di Lucca», afferma annunciando un'interrogazione al ministro dell'Interno Piantedosi. 

La maggioranza di Lucca: «Ci sono altre priorità»

Dal canto suo la coalizione di centrodestra alla guida del Comune di Lucca ha provato a difendersi. A spiegare il motivo della bocciatura durante le dichiarazioni di voto è stato il consigliere di Forza Italia Giovanni Ricci: «L'amministrazione ha fissato una road map che contiene priorità differenti. Quanto viene chiesto poteva essere fatto dai proponenti durante il periodo in cui hanno governato la città, nella precedente amministrazione. Non vediamo il motivo per cui oggi debbano chiederlo a noi dopo che per dieci anni hanno intitolato piazze, vie e monumenti ad altre figure».