L'ex presidente della Camera Irene Pivetti è stata condannata a 4 anni di reclusione per evasione fiscale e autoriciclaggio. Lo ha deciso la quarta sezione penale del Tribunale di Milano nel processo a carico anche di altri tre imputati su una serie di operazioni commerciali nel 2016 del valore di circa 10 milioni di euro, in particolare la compravendita di tre Ferrari Granturismo che, secondo l'accusa, sarebbe servita per riciclare proventi frutto di illeciti fiscali.
Il pm Giovanni Tarzia, titolare delle indagini del nucleo di polizia economico-finanziaria della GdF, chiedeva 4 anni di reclusione mentre l'avvocato Filippo Cocco, legale di Pivetti, l'assoluzione.

I giudici di Milano hanno disposto a carico dell'ex esponente leghista anche la confisca di oltre 3,4 milioni di euro, cifra che le era stata già sequestrata nel corso delle indagini. Per la confisca di quella somma, comunque, la sentenza dovrà diventare definitiva, mentre è atteso il ricorso in appello di Pivetti. Tra l'altro, l'ex presidente della Camera è stata condannata al pagamento di una multa di 6mila euro e sono state disposte a suo carico anche le pene accessorie di rito, come l'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e quella dall'esercizio delle imprese per un anno.

«Questo è solo la fine del primo tempo. Non aspettavo nulla di diverso. Sono curiosa di vedere le motivazioni. Ricorreremo in appello e sono serena perché sono perfettamente innocente. Le tasse lo ho sempre pagate. Ma qui l'oggetto del contendere è far passare la Pivetti come un evasore fiscale che non è», questo il commento a caldo di Irene Pivetti dopo la condanna.