Il discorso del candidato cancelliere “democristiano” Friedrich Merz ha lanciato messaggi chiari, forti e che insidiano la centralità di Roma
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LaC News24 aveva anticipato, tre o quattro mesi prima delle elezioni Usa, che il 2025 sarebbe stato un anno di svolte epocali. E così è stato, mentre in tanti, per carità anche in buona fede o per scarse letture, immaginavano un mondo che non esiste.
Lo tsunami Trump è già partito, con tutta la propria forza dirompente. Spiace che certi commentatori finto-progressisti, peraltro producendo danni politici enormi ad ogni possibile serio tentativo di ricostruire la sinistra su basi solide, continuino a pompare “fake news” invece che tentare di proporre analisi serie, documentate, basate sullo studio della storia contemporanea.
Il presidente Biden (e magari umanamente lo capisco pure!) ha concesso il “perdono presidenziale” a mezza famiglia: ha graziato i figli, due fratelli, la sorella, i cognati. Inoltre ha graziato alcuni suoi più vicini collaboratori e anche la commissione che indagava su Capitol Hill. L’ha fatto negli ultimissimi giorni di presidenza, da fervente democratico rispettosissimo della Costituzione e dei suoi princìpi eterni, e prima che il neo presidente Trump potesse muovere un dito.
Immaginate un po’ se in Italia, qualora fosse stato tecnicamente possibile, Silvio Berlusconi avesse potuto graziare il fratello, i figli, le mogli o i mariti dei figli e qualche vicinissimo amico, per tutti i possibili reati commessi dal 2014 ad oggi. Scioperi? Ma che dico! Avremmo assistito a marce sacre, a diluvi di polemiche, a titoloni di giornali, a trasmissioni televisive roventi per mesi e mesi. E invece no: ora il problema sollevato da tanti osservatori molto strabici è la “grazia” di Trump ai protagonisti dei disordini di Capitol Hill. Comunque la si voglia vedere quella di Trump è una decisione che rientra nella sfera della visione politica, supportata da un’elezione plebiscitaria, e cioè dallo specifico mandato del Popolo Americano. Quella di Biden, invece, è stata finalizzata, a sconfitta conseguita e quindi senza più supporto del consenso popolare maggioritario, a tutelare la propria famiglia, ricordando peraltro che il figlio, in attesa di verdetti per reati non certo di tipo politico, rischiava imminenti condanne per diversi anni di carcere. Ripeto, in questo clima rovente, comprendo pure lo stato d’animo dell’ex presidente Biden, ma non riesco a digerire l’ipocrisia dei finto-progressisti che mirano a delegittimare la figura di Trump di fronte all’opinione pubblica mondiale. Un errore strategico, ovviamente, considerato l’esito delle elezioni a stelle e strisce, ad ogni livello.
Il nuovo terremoto politico sta per arrivare dalla Germania, inaugurato da un discorso di svolta generazionale tenuto da Friedrich Merz, candidato cancelliere dei popolari a Berlino. Non stiamo parlando della destra di Afd, ma dei “democristiani” tedeschi. Merz ha usato il termine “Epochenbruch”, “Rottura Epocale” in italiano. Ed ha fatto la propria scelta: con gli Usa, senza tentennamenti, contro la Cina, e basta con lo “sviluppo lineare della democrazia” perché le priorità strategiche sono altre, a partire dalla sicurezza nazionale, dalla fine della guerra in Ucraina, da una solida capacità di agire, dai severi controlli ai confini, da una Germania forte che vede quali principali interlocutori europei la Francia e la Polonia.
Merz si propone agli Usa come interlocutore privilegiato, e quindi evidentemente in diretta concorrenza con la Meloni. Chiaro il messaggio all’Italia? La Germania si rimetterà in moto e non ha addosso il debito pubblico italiano. L’opposizione finto-progressista italiana, invece, timorosa di restare fuori dal potere per un decennio, come sport preferito ha quello di attaccare la Meloni senza guardare alla situazione internazionale. E si continua a giocare con i “centrini” che rappresentano qualche punto decimale, senza capire che l’Italia ha bisogno assoluto, in questa svolta epocale di inizio terzo millennio, di guardare a che cosa sta accadendo nel pianeta! Un consiglio non richiesto: la sinistra dimentichi l’ideologia Woke e ritorni a Karl Marx!