Intanto il Cremlino insiste nel bollare come “validi” i referendum per l’annessione di quattro territori ucraini occupati dai russi
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La Russia torna a parlare di armi nucleari: «Questo non è un bluff». Il Paese «ha il diritto di usare l'arma nucleare se lo riterrà necessario». Le parole sono state pronunciate dall'ex presidente e primo ministro russo Dmitry Medvedev, ora vicepresidente del Consiglio di sicurezza. «Utilizzeremo armi nucleari se essa o i suoi alleati verranno attaccati utilizzando tali armi o se vi sarà una minaccia per l'esistenza della Russia». Secondo Medvedev, inoltre, Joe Biden, presidente Usa e Liz Truss, primo ministro del Regno Unito «chiedono che la Russia allontani la mano dal pulsante nucleare» mentre Truss è «assolutamente pronta ad iniziare immediatamente uno scambio di attacchi nucleari con il nostro paese».
Referendum in Ucraina
Intanto oltre il 50 per cento della popolazione dei quattro territori occupati dalla Russia in Ucraina ha votato e per questo i referendum per l'annessione sono «validi». Lo affermano i media russi riferendosi al voto che si è svolto dal 23 e si completerà oggi. Una posizione che contrasta con la comunità internazionale che parla di «referendum farsa» e ritiene «ampiamente falsi» i dati sull'affluenza. L'agenzia di stampa statale russa Tass ha affermato che lunedì 26 l'affluenza alle urne è stata dell'86,89% a Donetsk, dell'83,61% a Luhansk, del 63,58% a Kherson e del 66,43% a Zaporizhia.