La nave Mare Jonio di Mediterranea saving humans ha effettuato il salvataggio di circa cento persone su un gommone alla deriva al largo della Libia. Tra i migranti soccorsi dall'Ong 26 donne, di cui almeno 8 incinte, 22 bambini di meno di 10 anni e almeno altri 6 minori.

«Abbiamo individuato il loro gommone, sovraffollato - informa la ong -, alla deriva e con un tubolare già sgonfio, con il nostro radar, e per fortuna siamo arrivati in tempo per portare soccorso». Un'operazione completata alle 8.35 di questa mattina.

 

«Le persone - sottolinea Mediterranea - sono tutte al sicuro a bordo con noi, ci sono casi di ipotermia e alcune di loro hanno segni evidenti dei maltrattamenti e delle torture subite in Libia. Fuggono tutte dall'inferno. Restiamo ora in attesa di istruzioni dal centro di coordinamento marittimo italiano, cui ci siamo riferiti mentre ancora il salvataggio era in corso, in quanto nostro Mrcc (Centro di coordinamento marittimo) di bandiera».

Nel Mediterraneo però ancora si muore

Ma nella giornata di ieri un altro naufragio si era verificato al largo delle coste libiche. Ancora una volta «molti morti» in mare. A dare la notizia era stato un tweet pubblicato da Alarm Phone, il servizio telefonico che raccoglie le richieste di soccorso da parte dei migranti nel mar Mediterraneo comunicando poi l'allarme alle autorità competenti e alle organizzazioni non governative che operano in mare.

Secondo quanto riportava il testo del messaggio social diramato dal call center un barcone al largo della Libia, con a bordo circa 100 persone partito da Al Khums, aveva lanciato un Sos: «Urlavano e piangevano» affermando che alcuni di loro «erano già morti».

Alarm Phone ha riferito di aver parlato con le autorità libiche che sono intervenute ed hanno recuperato circa 90 persone. «Non è ancora chiaro – spiega il servizio di soccorso nel tweet - quanti sono morti e quanti sopravvissuti. Questi sono i tuoi morti Europa. La tua politica di deterrenza uccide».

Oim: «Nel naufragio morti anche bambini»

Sul naufragio segnalato da Alarm phone la sezione libica dell'Oim (Organizzazione internazionale migrazioni) aveva comunicato che vi erano 40 morti tra cui «anche bambini». Per l’Oim circa 60 persone sono state riportate a terra e «numerosi corpi» sono stati recuperati.

Nella tragedia in mare recuperati cinque corpi

La Guardia Costiera libica ha comunicato di aver recuperato cinque corpi, tra cui una donna e un bambino. Secondo quanto si apprende, sul barcone si trovavano decine di persone, anche se il numero non è ancora chiaro. La Marina parla di 65 migranti salvati mentre proseguono le ricerche - fa sapere ancora la Guardia Costiera  - per eventuali sopravvissuti o cadaveri.

Salvini vieta l’ingresso alla Eleonore

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha firmato il divieto di ingresso, transito e sosta nelle acque italiane per la nave Eleonore, Ong battente bandiera tedesca. Il provvedimento è stato controfirmato anche dai ministri della Difesa Elisabetta Trenta e dei Trasporti Danilo Toninelli. A bordo della nave ci sono 101 migranti.